Il calcio non rende: Tim prova a rinegoziare il contratto con Dazn

Alla base della richiesta i problemi della piattaforma, che avrebbero colpito i ricavi

Il calcio non rende: Tim prova a rinegoziare il contratto con Dazn

Non c'è pace per Dazn. Dopo aver fatto retromarcia sull'intenzione di bloccare il secondo «device» collegato a un solo abbonamento se gli utenti si trovano in luoghi diversi ora deve fronteggiare le rimostranze di Tim che potrebbe tagliare parte dei 340 milioni a stagione, per tre anni, che si era impegnata a versare alla pay tv via Internet per i diritti della serie A. Alla base della mossa riportata ieri dal Messaggero ma che già circolava tra le ipotesi allo studio, c'è l'evidente insoddisfazione della società telefonica per i ritorni sul suo investimento sul calcio. L'avventura era partita in salita visto che l'Antitrust aveva bloccato la possibilità di vendere contratti «bundle» ossia calcio più abbonamento a Internet. E quindi, per invogliare gli utenti ad abbonarsi, Tim ha dato vita a nuovi sconti. In pratica l'abbonamento non solo al calcio di Dazn ma anche alla Coppa dei Campioni con Infinity, ai canali Disney, a Netflix e alla programmazione di Tim Vision veniva dato in un pacchetto sotto i 30 euro al mese. A quel punto un po' di utenti sono arrivati si parla di fino a 700mila (non sono dati ufficiali) ma con pochi guadagni tanto che Tim ha dovuto (non solo per questo) rivedere le previsioni (al ribasso) per il 2021. Con l'ad Luigi Gubitosi (foto) che ha ammesso di aver calcolato male gli introiti sul calcio. Sullo sfondo, ovviamente, anche le difficoltà legate alla visione, soprattutto nelle prime giornate di campionato. La colpa non sarebbe stata della rete Tim, ma dei server di Dazn. Dalla parte della tv via web a pagamento c'è ovviamente le difficoltà legate a dover gestire, per la prima volta in assoluto, un grande numero di accessi al medesimo contenuto contemporaneamente. Tim però non è contenta e quindi ieri il comitato controlli e rischi avrebbe fatto il punto sul contratto con Dazn con l'intento di modificare l'accordo e renderlo più redditizio alla luce dei riscontri inferiori alle attese. Tra le ipotesi ci sarebbe anche una modifica alla revenue share, cioè la quota di ricavi in capo a Telecom o la rimodulazione del miliardo di investimenti (340 milioni a stagione) previsto nel triennio. Da specificare che l'anno scorso Sky Italia, titolare dei diritti della serie A, permetteva ai suoi utenti di accedere contemporaneamente alla stessa partita su due device diversi. Uno era la tv di casa a cui il decoder Sky era collegato, l'altro era un device mobile a mezzo della app Sky Go.

Dazn invece permette di collegare con lo stesso abbonamento due smart tv, ossia il modo migliore per vedere il calcio. Dazn non ha commentato l'indiscrezione e il previsto incontro con il ministro Giancarlo Giorgetti è stato spostato a oggi. Ieri Tim in Borsa +1,29%.

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