Calzature e pelletteria, 130 brand a Mosca con Assocalzaturifici

Dal 22 al 25 ottobre all’Expocentre della capitale russa collezioni made in Italy di fascia media e medio-alta. Annarita Pilotti: "La crisi su questo mercato non è ancora passata, è importante che il ministero dello Sviluppo Economico continui ad affiancarci in questo sforzo significativo, finanziando i progetti che mettono a sostegno delle imprese”

Calzature e pelletteria, 130 brand a Mosca con Assocalzaturifici

Torna dal 22 al 25 ottobre all’Expocentre di Mosca la mostra internazionale Obuv’ Mir Koži dedicata alla calzatura di fascia media e medio alta e agli articoli di pelletteria. È un appuntamento importante per le aziende calzaturiere interessate al mercato russo e della Csi che accoglierà 130 brand italiani e rientra nell’attività internazionale di Assocalzaturifici per la promozione della calzatura italiana e, dopo MICAM Milano, è l’appuntamento di vendita più rilevante in un’area considerata strategica per il nostro export.

Nel 2017 l’Italia ha esportato in Russia oltre 6milioni di paia di calzature, per un valore di 379milioni di euro mentre nei primi sei mesi del 2018 l’export verso Mosca vale 161milioni di euro, con un calo dell’8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nell’intera area Csi l’export di calzature made in Italy nel 2017 ha totalizzato oltre 483milioni mentre nei primi sei mesi dell’anno si è attestao a 212milioni di euro, in calo del 5,3% in valore rispetto ai primi sei mesi del 2017.

“Obuv’ Mir Koži resta un appuntamento imprescindibile per le nostre imprese. L’ambito ideale dove valorizzare al massimo la qualità, la creatività e la ricerca che le aziende italiane sanno esprimere - dice Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici -. Purtroppo il persistere dell’incertezza nel dialogo politico con l’Unione Europea e la stagnazione dei consumi interni dovuta alle continue tensioni valutarie del rublo fanno ancora da sfondo all’economia dell’area. In un clima esasperato dal mantenimento delle misure sanzionatorie sull’accesso delle banche russe ai capitali finanziari, è inevitabile che le nostre esportazioni vengano penalizzate in modo significativo”.
“Il nostro governo si sta attivamente impegnando per risolvere questa situazione persistente - aggiunge - e nonostante tutto, la Russia continua a premiare il prodotto italiano di qualità. Assocalzaturifici continua a investire sul mercato e a sviluppare progetti concreti dando il massimo supporto alle tante imprese che da tempo vi lavorano. Per questo è importante che il ministero dello Sviluppo Economico continui ad affiancarci in questo sforzo significativo, finanziando in modo strategico i progetti che mettono al centro le esigenze delle imprese”.

La manifestazione, infatti, resta al centro di una partnership strategica tra Assocalzaturifici e Ice-Agenzia nell’attività di studio, profilazione e selezione di operatori qualificati in tutte le regioni della Federazione Russa. La strategia di Assocalzaturifici e Ice Agenzia si basa su un lavoro di mappatura del nuovo universo retail, sviluppatosi in Russia negli ultimi anni e avviare azioni mirate sui buyer con maggior potenziale di crescita.

“La Federazione Russa ha importato in questi primi sette mesi calzature e pelletteria italiana per oltre 850.000 euro al giorno, a ribadire una posizione che, sebbene seconda dopo il prodotto cinese, rappresenta la prima per l’alto di gamma per manifattura e qualità, con i nostri competitors molto distanziati - spiega Pier Paolo Celeste, direttore Ice-Agenzia di Mosca -. Con un potere di acquisto in aumento ci attendiamo un miglioramento ulteriore delle vendite. E ci aspettiamo molto anche dai buyer che abbiamo invitato a Mosca”.

“Obuv’ Mir koži si conferma l’occasione di business adatta a intercettare gli operatori di un mercato che sta ancora soffrendo, ma che continua ad avere una forte percezione della qualità dei prodotti italiani e dell’eccellenza del made in Italy - sottolinea Arturo Venanzi, consigliere e

coordinatore del Laboratorio Russia di Assocalzaturifici -. Nonostante perduri un atteggiamento di prudenza abbiamo l’obbligo di guardare con fiducia alle prossime stagioni, confidando in una maggior stabilità sul mercato russo”.

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