Trimestre senza smalto per Campari. In attesa di individuare il nuovo amministratore delegato, chiamato a sostituire Matteo Fantacchiotti dimessosi lo scorso mese, il gruppo degli Aperol evidenzia vendite e margini in flessione nel terzo trimestre, pagando l'aggravarsi del ciclo economico sfavorevole. Un miglioramento è previsto a partire dal 2025. Entro la metà del prossimo anno il gruppo intende completare il processo di individuazione del nuovo ad che sta procedendo «a pieno ritmo».
Nei primi nove mesi dell'anno le vendite di Campari sono state pari a 2,2 miliardi di euro, in aumento del +2,1% organicamente (-1,4% nel terzo trimestre).
L'utile operativo rettificato è stato di 499,4 milioni, in calo del -4,2% (-18,2% nel terzo trimestre), con un margine del 21,9%. L'utile prima delle imposte è stato di 423 milioni, -5% sui 9 mesi e -20,4% nel solo terzo trimestre dell'anno. Riscontri che si posizionano ben sotto le attese degli analisti. Il consensus era 2,34 miliardi per le vendite a 9 mesi e 537 milioni per l'utile operativo rettificato.
Campari ha contestualmente annunciato il lancio di un nuovo programma di acquisto di azioni proprie per massimi 40 milioni che inizierà oggi per concludersi entro il 12 novembre 2025. Da inizio anno il titolo segna un calo a Piazza Affari del 24%.
Per la parte restante dell'anno Campari indica una crescita delle vendite nette a livello organico «low single digit» (tra l'1 e il 3 per cento), con un utile operativo rettificato negativamente impattato da uno sfavorevole mix di vendita e dal mancato assorbimento dei costi fissi a causa di minori volumi di produzione.
Nel medio termine il gruppo che fa capo alla famiglia Garavoglia stima un miglioramento del margine lordo che beneficerà della crescita delle vendite nette, del mix di vendita positivo e delle efficienze dei costi di produzione.
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