Campari, via alla gestione Hunt. La prima sfida è riorganizzare

Sul tavolo del nuovo ad il taglio dei costi e il riposizionamento dei brand. Mina dazi

Campari, via alla gestione Hunt. La prima sfida è riorganizzare
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Tre grandi sfide per Simon Hunt nominato ieri ufficialmente ceo di Campari. Già alla guida di William Grant&Sons, con oltre 30 anni di esperienza nel settore degli spirit a livello internazionale, in particolare nel mercato strategico degli Stati Uniti, Hunt arriva al vertice del gruppo italiano in un momento molto delicato sotto diversi punti di vista. A lui l'arduo (ma non impossibile) compito di risollevare le sorti di un gruppo che, nell'ultimo anno, complici anche gli avvicendamenti al vertice, non ha brillato: a settembre, dopo soli 5 mesi in carica, Matteo Fantacchiotti si era dimesso dalla guida del gruppo che, nei 16 anni precedenti, era stato nelle mani di Bob Kunze-Concewitz. Un valzer che ha impattato negativamente sul titolo che, dopo la performance registrata nel periodo Covid (oltre quota 13 euro), nell'ultimo anno si è praticamente dimezzato perdendo - nel solo 2024 - oltre il 40% del valore. Brindando ieri alla nuova nomina (+0,96% a 5,47 euro ) il mercato ora ha gli occhi puntati sul manager che dovrà in primis implementare la riorganizzazione del gruppo già avviata e che prevede un'attenta razionalizzazione dei costi e del business (rifocalizzazione sui marchi principali, focus sui liquori e tequila a livello di brand e posizionamento).

«Una mission che nel 2025 obbligherà Hunt a mettere in stand-by per 12 mesi le operazioni di M&A», stimano gli analisti.

A lui l'ardua sfida di gestire il cruciale mercato americano e il dossier dazi. Campari fattura 1,3 miliardi negli Usa, di questi il 75% è import (30% da Messico; 35% da Europa; 10% dal Canada). In caso di dazi (il 25% da Messico/Canada e il 10% da Europa) non mancherebbe un impatto sul fatturato nell'ordine dei 150 milioni. A mettersi di traverso potrebbero essere anche le nuove normative e i consumi. In particolare, in Italia, quelle relative alla guida in stato di ebrezza potrebbero frenare le vendite. Così come negli Usa, dove l'alcol potrebbe presto seguire la strada dell'industria del tabacco. Vivek Murthy, il capo esecutivo dello United States Public Health Service Commissioned Corps e il portavoce delle questioni di salute pubblica del governo federale ha detto che le bevande alcoliche negli States dovrebbero riportare un'etichetta che avverta i consumatori dei rischi di cancro. E non è chiaro se il nuovo Congresso e la nuova amministrazione sosterranno questa iniziativa.

Meno impattante sarà, invece, il posizionamento nel mercato asiatico alla luce del rallentamento cinese visto che Campari è poco esposta verso Pechino (-2%). Infine, Hunt traghetterà per tutto il 2025 il programma di acquisto di azioni proprie fino a 40 milioni che terminerà il 12 novembre 2025.

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