La stangata sulle bollette dell’energia elettrica potrebbe avere conseguenze negative per le imprese, oltre che per le famiglie, e incidere sul normale funzionamento di alcuni servizi di utilità pubblica. È il caso delle pompe di benzina che rischiano di dover chiudere negli orari notturni per contenere i costi energetici. Ciò significherebbe privare gli automobilisti del self service in alcune fasce orarie durante le quali, nonostante gli impianti di distribuzione di carburante non siano molto attivi, non si potrà acquistare la benzina e il diesel per la propria vettura.
Mantenere le pompe chiuse di notte premetterebbe ai benzinai di risparmiare sull’illuminazione elettrica. Tenendo spente le luci per diverse ore si potrebbe ridurre sensibilmente il costo della bolletta. Oltretutto, la situazione geo-politica tra Russia e Ucraina rischia di far lievitare ancora di più i prezzi dell’energia elettrica e del gas. Ritornando sulla possibile chiusura degli impianti di distribuzione di benzina e gasolio, la Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti di Confcommercio (Figisc), come riporta Qui Finanza, dà questa opzione come quasi certa.
La decisione sembra inevitabile perché le difficoltà dei gestori delle pompe di benzina sono sempre più stringenti. La stessa Figisc ha reso noto che, a parità di consumo di Kw, c’è stato un incremento della bolletta della luce di una volta e mezzo rispetto alle stesse settimane dello scorso anno. Per dare un’idea concreta di che tipo di aumento stiamo parlando si può portare l’esempio di un benzinaio: chi pagava nel 2020 mille euro di bolletta, oggi deve spendere 2.500 euro.
L’unica strada per non soccombere resta quella dell’abbattimento dei costi e la chiusura nelle ore notturne sembra essere un buon compromesso per ridurre il peso economico dei consumi di energia elettrica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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