Una crescita a doppia cifra di utili e margini, il raggiungimento dei target e un debito in leggero calo permettono all'Enel di alzare il dividendo 2023 del 7,5% (a 0,43 euro) senza escludere una possibile cedola straordinaria grazie alla recente operazione di cessione della rete energetica milanese ad A2a. "Per quando riguarda un dividendo straordinario in questo momento non posso dire nulla, ma quello che posso dire è che il valore di questo deal supporta tutto il total shareholder return", ha chiarito l'ad Flavio Cattaneo presentando il bilancio 2023. «Entro la fine dell'anno faremo il punto. Quello che posso dire è che creeremo le condizioni per l'evoluzione del dividendo come promesso nel Capital market day a cominciare dal 2024», ha aggiunto.
Per Cattaneo si tratta del primo bilancio annuale dal suo arrivo in azienda, e i numeri sono il frutto di una cura finanziaria «incentrata sull'ottimizzazione del profilo rischio/rendimento, sull'efficienza ed efficacia, nonchè sulla sostenibilità, sia finanziaria, sia ambientale». Guardando ai dati, il gruppo energetico ha registrato un ebitda ordinario a 22 miliardi (+11,6%), un utile netto ordinario a 6,5 miliardi (+20,7), una generazione di cassa operativa in crescita del 63% a 14,8 miliardi (record storico).
Numeri resi possibili dai positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa, dalla cessione di partecipazioni ritenute non più strategiche, dagli effetti derivanti dall'emissione di prestiti obbligazionari non convertibili subordinati ibridi perpetui e dalla rilevazione dei contributi a sostegno degli investimenti. Azioni che hanno più che compensato il fabbisogno generato dagli investimenti del periodo e il pagamento dei dividendi.
L'indebitamento finanziario netto pro-forma si è attestato a circa 53,5 miliardi di euro (in calo di oltre 6 miliardi): tenendo però in considerazione anche le operazioni di cessione di asset finalizzate successivamente al 31 dicembre 2023, nonché di quelle già annunciate e non ancora finalizzate, i cui effetti finanziari si produrranno solo a valle del completamento dei consueti processi autorizzativi. L'indebitamento finanziario netto 2023 è invece pari a 60,16 miliardi di euro (-0,8%). L'energia netta prodotta nel 2023 è stata pari a 207,3 TWh, con una riduzione di 20,5 TWh rispetto al 2022 (-1% a parità di perimetro). In particolare, si rileva una produzione da fonti rinnovabili in aumento di 14,5 TWh rispetto a quanto prodotto nel 2022.
Le vendite di energia elettrica nel 2023 è scesa a 300,9 TWh, con un decremento di 20,2 TWh (-6,3%). In particolare, si rilevano: maggiori quantità vendute in Cile (+0,6 TWh), Perù (+0,5 TWh), Argentina (+0,4 TWh) e Colombia (+0,1 TWh) e minori quantità vendute in Italia (-10 TWh), Brasile (-7,5 TWh), Romania (-3 TWh) e Iberia (-1,3 TWh).
Le vendite di gas naturale sono pari a 8,3 miliardi di metri cubi per il 2023, in diminuzione di 1,9 miliardi di metri cubi (-18,6%) rispetto all'esercizio precedente. Il titolo ha chiuso la seduta conclusasi prima dell'uscita dei conti in calo dello 0,54% a 6,07 euro.
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