Dopo quattro decreti in materia, le imprese continuano a soffrire e a vedere ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. Sono 70 i miliardi che il Paese deve alle aziende, 3 quelli pagati.
Per sbloccare la situazione servirebbe - dice la Cgia di Mestre - un'iniziativa sulla scia di quella messa in campo dal governo spagnolo. L'organizzazione degli artigiani porta a supporto della sua tesi i numeri: nel 2012 Madrid ha sbloccato 27 miliardi di pagamenti arretrati. E ci ha messo soltanto cinque mesi.
Il risultato è notevole, soprattutto perché ha dato una boccata d'ossigeno necessaria all'imprenditoria in Spagna, focalizzando l'attenzione sulle sue difficoltà. Per farlo ha inserito la trattativa nel "Piano di riforme" che i paesi dell'Ue dovranno presentare entro aprile.
La Cgia, pur riconoscendo che il tempo ormai è ridotto al minimo, chiede al premier un'iniziativa simile, per "smobilizzare una quota importante dei crediti che le nostre aziende vantano dallo Stato senza che questi importi vadano a peggiorare irrimediabilmente il rapporto debito/Pil".
In Italia a una situazione già non rosea si aggiunge - spiega il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi - un'altra problematica: "Non conosciamo nemmeno con precisione l’ammontare delle risorse che le imprese vantano dalla P.A. Per il ministero sono 70 miliardi, secondo le imprese sono 100, per molti studiosi non è da escludere che si raggiunga addirittura la soglia dei 150 miliardi".
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