Confindustria, Squinzi designato presidente: spingerò per la crescita

La Giunta di Confindustria ha deciso il nome del successore di Emma Marcegaglia: è Giorgio Squinzi, patron della Mapei. Con 93 voti ha avuto la meglio su Bombassei (82 preferenze)

Confindustria, Squinzi  designato presidente: spingerò per la crescita

A viale dell'Astronomia prevale la linea della continuità rappresentata da Giorgio Squinzi, patron della Mapei: è lui, infatti, l'uomo designato dalla giunta di Confindustria come prossimo presidente della confederazione. Ha prevalso con 93 voti su Alberto Bombassei (presidente di Brembo e vicepresidente di Confindustria per le relazioni industriali), che ha raccolto 82 preferenze. Due le schede bianche. Il passaggio del testimone con Emma Marcegaglia avverrà ufficialmente il prossimo 23 maggio. "Questa presidenza di Confindustria per me è una missione", ha detto Squinzi. "Il mio obiettivo è essere il presidente di tutti. Darò una spinta spinta importante nella direzione di trovare la crescita, questo paese ha bisogno di trovare la crescita".

Uno scarto minimo

Risale al 2000 l’ultimo vero duello, in Giunta, per la prima carica degli industriali. La sfida, in quel caso, fu tra Antonio D’Amato e Carlo Callieri. Vinse D'Amato con 96 voti, contro i 58 del suo rivale. Da allora si è arrivati al voto sempre con una sola candidatura. Nel 2004 Luca Cordero di Montezemolo fu designato con 125 preferenze su 156. Nel 2008 Emma Marcegaglia ottenne un plebiscito quasi bulgaro (125 sì su 132 voti). Uno scarto di voti così piccolo come quest'anno di voto non si era mai verificato nella storia di Confindustria.

Già attivo in Confindustria

Capo della multinazionale Mapei, tifoso del Milan e presidente del Sassuolo calcio, Giorgio Squinzi (69 anni) è nato a Cisano Bergamasco (Bergamo). Ha già rivestito diversi ruoli nell’Associazione di viale dell’Astronomia: presidente di Federchimica, ha fatto parte della squadra della Marcegaglia come presidente del Comitato tecnico per l’Europa, ed è stato vicepresidente di Assolombarda.

La passione per il calcio

Sposato, due figli, sin da giovane Squinzi inizia a lavorare nell’azienda di famiglia, attiva nel settore degli adesivi per pavimenti e rivestimenti, e, nel 1969, si laurea in chimica industriale all’Università di Milano. Nel 1970 fonda con il padre, Rodolfo Squinzi, la Mapei S.n.c. (Materiali ausiliari per edilizia e industria) ampliando le attività dell’azienda paterna e diventando responsabile della funzione ricerca e sviluppo della stessa. Nel 1976 la Mapei diventa una società per azioni e Squinzi assume il ruolo di direttore generale e nel 1978 inizia ad investire fuori dai confini europei con uno stabilimento in Canada. Dopo la morte del padre, nel 1984, Squinzi diventa amministratore unico della Mapei.

L'azienda di famiglia

Il Gruppo Mapei dà lavoro a circa 7.500 persone ed ha un fatturato di 2,1 miliardi di euro. Sono 68 le aziende consociate, con 59 stabilimenti produttivi di cui 9 operanti in Italia e gli altri nel resto del mondo, in 27 paesi nei 5 continenti. L'azienda si vanta di non aver mai fatto licenziamenti. Nel 1998 Squinzi è stato nominato Cavaliere del Lavoro.

Confalonieri: Confindustria non è spaccata

"Sarà un grande presidente. E' un grande imprenditore, come il suo avversario". Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, ha commentato così la designazione di Squinzi. Ai giornalisti Confalonieri ha detto che non si tratta di una spaccatura in seno a Confindustria: "Hanno corso, ha vinto uno e ora lavoreranno insieme".

Conti: programma simile per entrambi

Confindustria "si può ricompattare su un programma, che credo sia simile per entrambi. Ha vinto una persona di alto valore, così come lo è anche il suo concorrente", ha detto l’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, a margine dei lavori della Giunta. "Non c’è spaccatura. Squinzi farà il necessario per mantenere Confindustria compatta".

Benetton: i problemi del paese sono altri

"Non deve creare problemi, non lo auspico e non lo credo. Non deve". Così Alessandro Benetton, dell’omonimo gruppo, ha commentato la designazione di Squinzi. "Dal clima che si respirava in giunta - ha aggiunto Benetton - c’era già la volontà di ricompattare. I problemi del paese sono altri e non è il caso".

Moretti: l'unità è la forza di Confindustria

Mauro Moretti, ad di Trenitalia, ha sottolineato che "Confindustria sa che la sua forza è l’unità dell’organizzazione.

Sono sicuro che con il contributo di tutti, grazie anche al contributo di Bombassei, ci sono tutte le condizioni per proseguire il lavoro unitario". Anche Moretti ha negato che ci sia stata una spaccatura: "Quando sono due persone di grande personalità è normale aspettarsi il sostegno per l’uno o per l’altro".

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