Prosegue il percorso discendente dei tassi applicati dalle banche sui nuovi mutui sottoscritti dagli italiani per coronare il sogno di vivere in una casa di proprietà. A marzo - secondo la fotografia dell'Abi - il costo medio dei finanziamenti legati all'acquisto di un immobile è calato al 3,79%, rispetto al 3,89% di febbraio e rispetto al 4,42% di dicembre dello scorso anno. Simile, anche se meno decisa, anche il percorso dei prestiti alle imprese che si sono attestati al 5,26% contro il 5,34% di un mese prima e il 5,45% di dicembre 2023. Il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,79% dal 4,80% nel mese precedente.
Rispetto a quelli della Bce, «i tassi di mercato che noi banche pratichiamo sono nettamente inferiori», ha rimarcato ieri il presidente dell'Associazione che difende gli interessi delle banche italiane, Antonio Patuelli, durante gli stati generali dell'economia di FI in corso a Milano. «È da metà novembre che i tassi di mercato anticipano l'attesa riduzione dei tassi Bce, che confidiamo non sia rinviata, perché altrimenti il mercato viene sempre contraddetto».
Nel frattempo, secondo uno studio della Fabi, alla fine del 2023, il saldo dei conti correnti delle famiglie italiane si è attestato a 1.151 miliardi, in calo di 43,5 miliardi rispetto a un anno prima.
La ragione, rimarca il primo sindacato dei bancari guidato da Lando Maria Sileoni, si può ricondurre al caro vita, che ha costretto le famiglie a intaccare le riserve, e alla decisione di investire in Borsa o sui titoli del Tesoro. Come il Btp Valore.
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