Crisi Alitalia, intesa con la Ue in salita

Draghi telefona al commissario Vestager, ma l'esame decisivo slitta a venerdì

Crisi Alitalia, intesa con la Ue in salita

In salita l'accordo con la Ue per Alitalia. Una nuova riunione, ieri mattina, di Mario Draghi con i ministri economici sul dossier Alitalia conferma quanto le decisioni siano urgenti. A Daniele Franco (Economia), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo), Enrico Giovannini (Trasporti) si è aggiunto il titolare del Lavoro, Andrea Orlando, perché il tema dell'occupazione è centrale. Secondo alcune fonti il presidente del Consiglio avrebbe sentito telefonicamente la commissaria europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager, con la quale l'incontro decisivo sarebbe però slittato da oggi a venerdì. Il governo vuole arrivare al vertice con proposte tali da evitare un «no» di Bruxelles.

Appare sempre più evidente che l'idea italiana di discontinuità con il passato, per ottenere il via libera al salvataggio, sta nella divisione a pezzi: aviation da cedere con trattativa riservata a Ita, in base al suo piano industriale, mentre manutenzione, servizi di terra e programma fedeltà resterebbero al commissario per essere sottoposte a gara. Il diverso perimetro potrebbe essere considerato una cesura col passato.

La newco sta lavorando a una revisione del piano, disegnando una compagnia ancora più piccola (43-45 aerei, 2.500-3.000 dipendenti); serpeggia poi l'indiscrezione che i 3 miliardi di capitale pubblico già stanziati potrebbero essere significativamente ridotti (1-2 miliardi al massimo). Uno dei nodi è quello degli slot, le fasce orarie dei voli, che costituiscono la fisionomia commerciale di una compagnia. I più pregiati sono quelli relativi all'aeroporto di Linate, dove Alitalia ne detiene in maggioranza rispetto ai concorrenti: è un tema molto delicato perché, a differenza di altri asset aziendali quali gli aerei, gli slot una volta persi e riassegnati ad altri sono difficili da riconquistare. È possibile che Alitalia debba fare qualche concessione, tenendo anche conto che con una flotta ridotta farebbe fatica a tenerli tutti in esercizio, come richiesto dalle regole.

Mario Draghi non intende esporsi a un braccio di ferro con Bruxelles, ed è per questo che le diplomazie sono al lavoro ai massimi livelli. Il governo italiano non intende nemmeno iniettare altro denaro nell'attuale compagnia: sarebbe, al di là di tutto, uno schiaffo ai contribuenti.

Le tensioni che divorano il tema Alitalia stanno spaccando i sindacati. Da una parte ci sono i confederali che premono perché nella nuova Ita vengano assorbiti tutti i 10.500 attuali dipendenti; dall'altra ci sono le associazioni professionali riunite nella Fnta che si dicono («con pragmatismo») favorevoli alla cessione dell'aviation a Ita che considerano l'unica possibilità di sopravvivenza. Un confederale ammette in confidenza che sul piano occupazionale si teme «un bagno di sangue».

Va ricordato che Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono più rappresentativi delle categorie di terra, la Fnta invece dà voce a piloti e naviganti: comprensibili le differenze di pensiero.

Non si può però non ricordare che per ben due volte, in occasione dell'acquisizione da parte di Air France e prima dell'uscita di Etihad, fu il sindacato a impedire i tentativi di salvataggio.

Commenti
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Avatar di stefano.f stefano.f
2 Mar 2021 - 13:05
Auspico vivamente e che la UE bocci tutto il programma.

E che la UE consideri finanziamenti di stato quanto erogato ad oggi.

Vediamo sono molto cautamente ottimista.
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Avatar di Gianx Gianx
2 Mar 2021 - 11:13
Fate fallire quello scempio di compagnia. Vendete gli asset per farne soldi e mandate a casa la maggior parte dei dipendenti, nullafacenti, messi li dalla politica x comprar voti. Questo cancro di compagnia aerea deve FALLIRE subito.
Avatar di Yossi0 Yossi0
2 Mar 2021 - 12:10
ma come non era tale di maio che doveva risolvere il problema ? Purtroppo ancora una volta ha prevalso il clientelismo andate a vedere chi sono i nuovi manager messi dal PD credo tale Franceschini, e 5S, ai quali sono stati messia disposizione 3 miliardi .... che esperienza hanno ? e chi siede nel consiglio di amministrazione messo in quota dai politici ... e i piani di prepensionamento del personale finanziati dallo stato almeno due volte ? il numero dei dipendenti grazie anche ai sindacati, è cresciuto e riportato ai numeri ante piano di prepensionamento ... e allora ? di cosa parliamo
Avatar di wregrewgwerg wregrewgwerg
2 Mar 2021 - 12:37
I primi che non vogliono che fallisca Alittalia sono i "concorrenti".Draghi dovrà accontentare gli amici.E' romano quindi dovrà accontentare gli ambienti romani non ridimensionando troppo alit.,poi è un banchiere amico degli ambienti della city di Londra che controllano le low cost anglosassoni e dell'est europa che grazie alla broccaggine di Alit.(che controlla e non usa gli slot di Linate)e alla sovietizzazione di Linate(contingentato con un limite di voli per favorire le low cost)si sono sviluppate a dismisura a Malpensa e Orio(diventati altri due carrozzoni "nogreen" come alit.),con consumo inutile di risorse derivante dal trasferimento coatto di milanesi e turisti in aeroporti a 60 km di distanza,e poi Draghi è pure amico dei tedeschi quindi di lufthansa concorrente delle low cost.In mezzo a questo circo c'è Milano danneggiata dalla situazione di impàsse e di blocco a Linate,creata ad arte per danneggiare l'accessibilità della città quindi la sua economia e competitività.
Avatar di stefano.f stefano.f
2 Mar 2021 - 13:05
Auspico vivamente e che la UE bocci tutto il programma.

E che la UE consideri finanziamenti di stato quanto erogato ad oggi.

Vediamo sono molto cautamente ottimista.
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