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Crisi, l'Ue silura Monti: "All'Italia serve un fisco favorevole alla crescita"

Da Bruxelles ennesima bocciatura delle politiche di austerity attuate da Monti: "Sia attuato un sistema fiscale più favorevole alla crescita"

Sede di Equitalia
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"Basta tasse". A chiedere all'Italia "un sistema fiscale più favorevole alla crescita" è la Commissione Ue che nel rapporto sugli squilibri economici ha invitato il nostro governo ad "applicare in pieno le riforme adottate negli ultimi mesi" e "proseguire lo sforzo per sostenere il consolidamento dei conti e liberare il potenziale di crescita".

A preoccupare l'Unione europea è l'eccessiva pressione fiscale che, stando ai dati pubblicati dall'Istat nei giorni scorsi, avrebbe raggiunto il 52%. Una percentuale drammatica che ha avuto una violenta impennata con le misure di austerity imposte al Paese dal governo Monti. Secondo la Commissione europea, in Italia persistono, infatti, "squilibri macroeconomici che richiedono monitoraggio e azione decisiva". Dall'andamento dell’export alla perdita di competitività, passando anche per il debito elevato, Bruxelles è tornata a pretendere un impegno maggiore: "In una situazione di crescita condizionata richiedono attenzione per ridurre i rischi di effetti avversi". Da qui l'importanza che scenda il debito pubblico. "Il debito elevato resta un grave problema dell’Italia, che è sempre vulnerabile ai repentini cambiamenti dei mercati - ha spiegato - permane quindi il rischio di contagio al resto della zona Euro se si dovesse intensificare nuovamente la pressione sul debito italiano".

Leggendo il rapporto sugli squilibri macroeconomici stilato dalla Commissione Ue appare chiaro che la debolezza strutturale del Belpaese ha ridotto la capacità di assorbire gli choc economici. Proprio per questo, la condizione finanziaria resta fragile e le prospettive di crescita a medio termine sono condizionate.

Secondo Bruxelles, infatti, "nonostante siano state prese misure importanti per affrontare questi squilibri", che la stessa Commissione europea ha indicato già a maggio e novembre dello scorso anno, "la loro piena applicazione resta una sfida e servono azioni in diverse aree".

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