Dopo due mesi in positivo, tornano a calare le vendite al dettaglio: a luglio hanno avuto un ribasso dello 0,2% mensile e del 3,2% su base annua, come rileva l’Istat. Quello che stupisce è che non sono solo i piccoli negozi a fare i conti con la crisi, ma anche supermercati e discount che finora avevano resistito. Le imprese della grande distribuzione in un anno hanno perso il 2,3%, mentre i "low cost" alimentari lo 0,1%.
Scendono anche le vendite degli alimentari (-0,1% in termini congiunturali e -2% sul piano tendenziale). E va persino peggio per il settono non "food", che perde lo 0,3% mensile e il 3,8% annuo. In particolare, i ribassi più marcati si rilevano nei settori giochi, giocattoli, sport e campeggio (-5,6%); mobili, articoli tessili, arredamento (-5,2%); abbigliamento e pellicceria (-4,7%); cartoleria, libri, giornali e riviste (-4,7%). Da gennaio, quindi l'indice diminuisce dell’1,7%.
Intanto, dati poco confortanti arrivano dal rapporto Svimez: nel 2012 il pil del Mezzogiorno sarà in calo del 3,5%, mentre i consumi perdono il 3,8% e gli investimenti il 13,5%. Contemporaneamente il pil nazionale calerà del 2,5% grazie al risultato del Centro-Nord (-2,2%). Sud ancora in recessione nel 2013 (-0,2%), mentre l’intero Paese crescerà dello 0,1% e il Centro-Nord dello 0,3%.
Al Sud, inoltre, il pericolo maggiore è quello della desertificazione industriale e segregazione occupazionale, che potrebbe portare a una disoccupazione sempre maggiore. Già quella reale supera il 25% e lavora meno di una giovane donna su quattro.
Dal 2007 al 2011, l’industria al Sud ha perso 147 mila unità (-15,5%), il triplo del resto del Paese (-5,5%), e ha accelerato la fuga verso Nord degli abitanti. Nel 2011 i pendolari di lungo raggio sono stati quasi 140 mila (+4,3%), dei quali 39 mila sono laureati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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