
Emersione del risparmio privato e possibilità per il governo di attingere alle riserve auree della Banca d'Italia. La nuova era dell'economia italiana passa da qui. Lo studio della task force, presieduta da Vittorio Colao, è il frutto di due mesi di lavoro. È così che gli esperti hanno partorito un piano che i giallorossi, in testa il premir Giuseppe Conte, hanno fretta di intestarsi. È il cuore della ricostruzione. Colao, voluto da Conte per suggerire strategie sia per la gestione della fase 3 sia per la ripresa economica del Paese, ha presentato al capo dell'esecutivo i suoi risultati. E come primo passo, il manager, ha inquadrato il suo obiettivo: quel gruzzoletto di denaro messo da parte dagli italiani. E magari chiuso, al sicuro, in banca.
Ma nel report c’è di tutto (leggilo e scaricalo qui). La ricetta di Colao per rilanciare un'Italia ferma da anni è presto detta: si comporrebbe, secondo il Corriere della Sera, di 120 schede suddivise per argomenti. C’è la sezione imprese e lavoro. Quella che riguarda le infrastrutture e l’ambiente. Poi c’è il turismo (di cui molto si è parlato negli ultimi tempi), l’arte e la cultura. Si gettano le basi per una pubblica amministrazione più agile e snella. L’istruzione, la ricerca. Un piano per la famiglia. Il lavoro della task force rappresenterebbe la sintesi che il presidente del Consiglio sta studiando in queste ore in vista degli Stati generali dell’economia. Un appuntamento che ha diviso il governo negli ultimi giorni con i dem non troppo contenti della scelta di Conte. Lui vuole accelerare, un po’ per orgolgio e un po’ per istinto di sopravvivenza. E questi dovrebbero essere i cardini per la ripartenza.
Il report ha come cuore la digitalizzazione. Si tratta di un progetto di rinnovamento della Pa. Al centro anche il rientro dei capitali dall’estero, l’emersione del risparmio privato nelle cassette di sicurezza, la previsione di schemi più semplici e più vicini alla normativa europea per la messa in opera degli appalti e degli investimenti pubblici. Proprio sul fronte dell'emersione del risparmio privato, bisogna ricordare le parole di Colao di qualche settimana fa sull'uso dei contanti: "Io non sono per un approccio violento. Però quand' è l'ultima volta che abbiamo avuto il bisogno di avere una banconota da 200 o 500 euro, che non dovrebbero proprio esistere? Io potrei vivere senza ritirare mai l bancomat. del contante non c' è bisogno, e nemmeno dei pos. Ogni smartphone può fare queste operazioni. È chiaro che bisogna creare degli incentivi per chi fa e per chi riceve i pagamenti elettronici. Un po' di nero lo farebbe emergere". Parole chiare che lasciano intendere come la crociata contro il cash (con l'abbassamento del tetto a 2000 euro dall'1 luglio) sia solo all'inizio.
Per quanto riguarda le infrastrutture, si parte dall’alta velocità fino ad arrivare al ponte sullo Stretto. Il rapporto della task force guidata da Colao individua nelle infrastrutture di interesse nazionale un elemento imprescindibile per il rilancio. Il rapporto punta poi alle imprese, con un potenziamento della green economy e una serie di azioni per invogliare le imprese italiane che hanno delocalizzato all’estero a rientrare. Poi le riforme: dall’abuso d’ufficio all’aumento al 30% dell’anticipazione concessa all’appaltatore di lavori pubblici, fino allo snellimento per le autorizzazioni per l’edilizia privata e per le procedure di valutazione di impatto ambientale.
Il "piano Colao" dovrebbe essere reso noto a giorni, magari proprio in coincidenza con l’apertura degli Stati generali. Ma i mal di pancia dell’opposizione di centrodestra sono evidenti. "Il presidente del Consiglio renda noto subito il testo integrale del piano Colao, consentendo a tutti gli italiani un accesso diretto e completo alle proposte della squadra di esperti insediata per disegnare le riforme indispensabili all’Italia", chiede a gran voce Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia. "Anche l’opposizione ha diritto di conoscerne il contenuto senza ulteriori attese: se davvero si punta a coinvolgere tutte le forze del Paese nella fase della ricostruzione e del cambiamento, il lavoro del gruppo Colao non può essere usato come proprietà del governo né essere centellinato attraverso le indiscrezioni giornalistiche".
La Carfagna chiede, in sintesi, trasparenza e coraggio. Desidera aprire un grande dibattito pubblico finalizzato a decisioni condivise. "In caso contrario rischiamo che quanto prodotto dalla task force di esperti faccia la fine dei vecchi progetti di spending review: bellissimi, interessantissimi, finiti nel dimenticatoio in pochi giorni".
Interviene su questo tema anche Matteo Salvini: "Visto che le task force vengono pagate dagli italiani, non devono esistere segreti sui piani di rilancio del Paese: tirino fuori i
documenti! La Lega ha già proposto alcune priorità: modello Genova per le infrastrutture, flat tax per aiutare milioni di famiglie, no al Mes per non vendere il futuro dei nostri figli e porti chiusi".
Ma si concentrassero sulle leggi per la sburocratizzazione della fiscalità e delle transazioni, sul licenziamento degli esuberi e l' avvio di canali per il reimpiego (altro che 450 mila migranti da regolarizzare e da impiegare in agricoltura o come badanti) Ma Colao, ma che stai a dì? aho aho
Gli italiani non stavano certamente aspettando questo soggetto che ci doveva dire come ricostruire il paese, basterebbe che PD, LEU e M5S vadano fuori, il paese si risolleverà egregiamente.
Basta assistenzialismo.
Pene severe e certe per chi delinque, per chi ruba e truffa, per chi fa nero etc. E se sei recidivo la pena aumenta.
Possibile che diamo 100 all Europa per prenderne indietro 80? E i Visegrad che non si prendono i migranti, prendono più di quello che danno.
CHE FACCIO LO CAMBIO ANCHE SE PER L"USO CHE NE FACCIO IO è è PIù
CHE SUFFICIENTE.
CERTO MOLTI CAMBIANO CELLULARE COME SI CAMBIANO LE MUTANDE,POI BISOGNA
TOCCARE I RISPARMI DEGLI ITALIANI PERCHè NON CE LA FANNO.
COLAO REGALAMI L"ULTIMO CELLULARE DI GRIDO POI NE RIPARLIAMO
Non è un controsenso che VOI stampate moneta e nel contempo
dite che il contante deve sparire.
CERTO CHE AVETE IDEE CHIARE( poi siete sicuri che in EUROPA tutti
vi seguono)
Lun, 08/06/2020 - 17:33
siamo realisti, non c' entra destra e sinistra, ma il buon senso ci dice che un piano di tale portata non si fa in due mesi. E' solo una copertura per consentire la svendita degli ultimi "stracci di casa" e sollecitare una patrimoniale come necessaria. E' una forma banale di persuasione occulta, promettere traguardi lontani con il miraggio del "sole dell' avvenire". C' è su tutti i manuali, dalla PNL all' antitruffa. Quando le fandonie sono grandi li chiamano "piani", quando sono spiccioli vengono chiamati raggiri o truffe.
Lun, 08/06/2020 - 17:51
tutto giusto, ma comunque Le sembra scontato che l' UE dia un posto a 450000 migranti che vengono dalla Tunisia e dalla Turchia? Se l' Italia è incapace, dobbiamo prendercela con Kurtz, Orban o la Merkel, che sono a capo di partiti popolari. I migranti ce li sbarcano con i charter della Coldiretti, ma per rimandarli indietro la Tunisia pretende i voli di linea normali per i suoi concittadini reimpatriati. Chi ha torto e chi ha ragione?
Se questo personaggio pensa di essere un altro Monti, si sbaglia di grosso,credo che gli italiani sarebbero pronti a scendere in piazza
Sovranità monetaria, punto, come tutti i grandi paesi moderni.
Saremo in difficoltà a casa nostra per le risorse che saranno moto reattivi!
Lun, 08/06/2020 - 18:09
Le riserve auree dell' Italia ammontano a 2451,8 tonnellate di oro puro, che equivalgono ad oggi a 118.598.850 mln (48,21 €/g). Il prezzo è molto sovrastimato, il 23/12/14 era a 27,91 €/g e a 23,7 €/g il 26/09/2019, circa 64,500 mld. Se immette sul mercato 300 t di oro spera di spuntare i 48.21 €/g o i 23,7 €/g. Se vuole i 70 mld da spendere, la quantità sarà molto maggiore, dopo restano i fichi secchi in casa.
Lun, 08/06/2020 - 18:09
Ha ragione le riserve auree ammontano a 2451,8 tonnellate di oro puro, che quotate oggi (48,21 €/g) ammontano a circa 118 mld. Tuttavia la quotazione è molto alta rispetto a quella dei mesi scorsi, circa 23,91 €/g, pari a circa 70 mld. Se si immette sul mercato una quantità di oro dell' ordine dei mld è abbastanza logico veder calare il prezzo su valori "normali" e per raggiungere i 70 mld, occorrerebbe svendere tutta la riserva aurea e poi restano i fichi secchi. La riserva aurea allo stato attuale copre nei termini da Lei descritti gli interessi del debito pubblico e non va toccata, perché il suo valore reale è di molto inferiore alla quotazione attuale. Poi se riesce a fornire elementi utili per una discussione pacata, ne saremo comunque grati.
Lun, 08/06/2020 - 19:10
scusi, ma a me risulta che Poste Italiane sia una Spa controllata al 35% da Cassa Depositi e Prestiti e quotata in borsa e Trenitalia spa completamente ceduta dal Ministero delle Infrastrutture nel 2016.
Riesce ad aggiornarmi sugli assetti societari, perché secondo me non si può vendere quello che non si possiede. Inoltre gli economisti, gli ultimi Nobel, hanno dimostrato che le previsioni economiche sono valide solo sul breve periodo, figuriamoci i piani. Per quanto riguarda la Corea, forse occorrerebbe maggiore trasparenza sulle sue aziende dislocate presso il confine del nord, dove lavorano gli schiavi nord coreani.
Questo Colao,preso come consulente da questo governo di un fritto misto di comunisti di tutte le specie e personaggio che nessuno degli italiani lo ha cercato,e, per chi gli ha dato anche voce,l'oro di cuo parla e' in custodia e non della Bankitalia, e nemmeno del governo dittatoriale che vuole esserene il possessore. Non possiamo avere i ladri in casa perche gli abbiamo dato le chiavi per fare i lavori!