Dubbi sul Superbonus 110%, ecco lo studio di Enea

Luci ed ombre sulla misura nello studio dell'ente di ricerca italiano: minore efficienza rispetto all'Ecobonus e rischio bolla speculativa

Dubbi sul Superbonus 110%, ecco lo studio di Enea

È un giudizio non troppo positivo quello di Enea, ente pubblico di ricerca italiano che opera nei settori dell'energia, dell'ambiente e delle nuove tecnologie a supporto delle politiche di competitività e di sviluppo sostenibile, sul famoso Superbonus 110% introdotto dal governo. In un recente rapporto riservato dell'agenzia, e riportato da Il Corriere, si parla infatti di una minore efficienza energetica, se comparata all’Ecobonus 65%, e di rischio di bolla speculativa.

Ci sono dunque dei dubbi in merito alla misura introdotta tramite Decreto rilancio dal governo Conte II (maggio 2020) per velocizzare l'attuazione di interventi edilizi finalizzati a ridurre le emissioni di carbonio ed incoraggiare la ripresa del settore edilizio. Tuttavia, "se non cambia qualcosa, quell’incentivo potrebbe finire nel capitolo relativo a quello che gli economisti chiamano 'moral hazard'", ha commentato duramente l'economista del Corriere Federico Fubini.

Il rapporto di Enea

Enea ha effettuato uno studio partendo dall'inizio dell'anno al 23 settembre 2021: fino a quella dati, i progetti autorizzati sono stati 38mila (saliti a 46 mila alla fine dello stesso mese), e si stima che per l'intero anno i lavori ammessi saranno 51mila. Un investimento pari a 7,9 miliardi ed una spesa per lo Stato di 8,7 miliardi di euro. Grazie al Superbonus, è innegabile, vi è stata una ripresa degli investimenti nell’edilizia sostenibile rispetto all'anno precedente, quando si registrarono meno di 2mila interventi.

Ma qual'è la situazione effettiva? Quali sono stati i vantaggi del Superbonus? Enea ha fatto un confronto con l'Ecobonus, misura attiva dal 2014 fino al 2020 con detrazione al 65%. Secondo le regole dell'Ecobonus, il proprietario dell'immobile avrebbe perso qualcosa se il lavoro fosse stato effettuato in maniera inefficiente e con costi al rialzo, in quanto obbligato a pagare circa un terzo delle spese. Stando al rapporto dell'ente, inoltre, l'Ecobonus del 65% riduceva in modo più incisivo le emissioni inquinanti.

Non solo. A quanto pare, per quanto riguarda il Superbonus del 110%, si teme già la bolla speculativa. Qualcuno sta facendo meno attenzione ai costi, dal momento che a pagare sarà lo Stato.

In particolare Enea parla di prezzi dei componenti edilizi raddoppiati, se non triplicati, rispetto ai tempi dell'Ecobonus: per fare degli esempi, l'ente stima che si registrerà un aumento medio sulle caldaie a condensazione pari al 286%, e sulle schermature solari al 225%.

Il timore è che possano esserci delle conseguenze a livello europeo, perché il Superbonus è finanziato per 13,9 miliardi dal Recovery fund.

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