Le due facce della Merkel per difendere la leadership tedesca in Europa

Severa coi Paesi Ue per circoscrivere le concessioni e ferma coi falchi tedeschi per difendere la linea della solidarietà: così la Merkel difende la leadership tedesca nell'Ue

Angela Merkel ha tenuto una sorta di lezione sull'europeismo ad Abensberg, alla festa popolare di Gillamoos, in Baviera, tana dei "falchi" tedeschi. Se gli occhi del mondo sono puntati su Mario Draghi, "disturbato" solo dall’opposizione della Bundesbank, in Germania la cancelliera e il suo ministro delle Finanze provano a rassicurare gli animi dell’Eurozona agitati anche dall’attesa per la sentenza della Corte di Karlsruhe che arriverà il 12 settembre.

La cancelliera ha tenuto un accorato discorso in difesa della moneta unica, davanti ai "falchi" della Csu. Dopo aver attaccato i mercati ("Hanno dimostrato di non essere affatto al servizio della gente"), la Merkel si è lanciata nella difesa dei Paesi del Sud Europa ("Hanno meritato la nostra solidarietà"). Che il discorso pubblico della Bundeskanzlerin abbia da mesi due facce - una severa quando si rivolge alla comunità internazionale, per circoscrivere il terreno delle concessioni e tranquillizzare conservatori e contribuenti, e l’altra altrettanto ferma nell’esortare e ammonire i connazionali sulla strada della solidarietà europea - è stato chiarissimo oggi. Frau Merkel, che durante la festa popolare si è lasciata immortalare con un boccale fra le mani e un sorriso smagliante puntato sulla birra, si è accaldata parecchio tenendo il suo discorso. Che arriva dopo le recenti forti affermazioni antielleniche dei leader del partito gemello bavarese della sua Cdu. Come quella del segretario generale Alexander Dobrindt, che ha sostenuto di "vedere la Grecia fuori dall’euro nel 2013" dopo la visita di Antonis Samaras a Berlino.

Se, nei giorni scorsi, la Merkel aveva sollecitato "a ponderare bene le parole perché quando si parla di Atene c’è molto in gioco", ieri pomeriggio la cancelliera ha detto anche più esplicitamente che "in una fase così difficile", i Paesi deboli dell’Eurozona "si sono guadagnati la nostra solidarietà e il nostro augurio per il superamento delle loro difficoltà". La cancelliera ha anche ribadito la visione di fondo che spinge il suo governo: "Abbiamo bisogno dell’Europa, ma abbiamo bisogno di un’Europa che sia forte a livello mondiale". E questo di traduce, nel lessico politico di Angela Merkel, nel necessario calice delle riforme. E nella circostanza - ribadita dal suo portavoce Steffen Seibert - che Berlino continuerà ad essere contro gli eurobond. La Bundeskanzlerin ha però detto in toni anche concitati che l’Europa deve rimanere unita dal momento che la Germania, da sola, non riuscirebbe a ottenere nulla.

Quindi ha sferrato un attacco ai mercati: "Se consideriamo come hanno funzionato i mercati finanziari negli ultimi 5 anni, si vede come questi non abbiano affatto servito le persone. Ma pochi si sono arricchiti e molti, nel mondo, hanno dovuto pagare".

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