Una stretta importante quella sancita dal governo ai danni del Reddito di cittadinanza. Nel disegno di legge di Bilancio approvato due giorni fa dal consiglio dei ministri sono state introdotte una serie di regole rigide, così come già anticipato da ilgiornale.it, che rendono più difficoltoso sia l’iter per ottenere il sussidio economico sia il percorso per conservare l’indennizzo. È caccia ai cosiddetti “furbetti” che, da questo momento in poi, non avranno più vita facile. Innanzitutto, aumenteranno i controlli per evitare le anomalie verificatesi negli ultimi tempi. I beneficiari del Reddito di cittadinanza sono aumentati a dismisura e non tutti ne avrebbero diritto.
I numeri
Nel 2021, come riporta il Corriere della Sera, quasi 2 milioni di famiglie italiane hanno percepito il sussidio per almeno un mese. Sono poco meno di 4 milioni le persone in possesso della card, cifre da capogiro, con la spesa che è arrivata a circa 9 miliardi di euro all’anno. Ogni beneficiario si mette in tasca mediamente 578 euro al mese, per un anno e mezzo, e successivamente il Reddito di cittadinanza è rinnovabile. Fino a questo momento, dopo aver presentato la domanda in autocertificazione corredata di Isee, si attende il via libera dell’Inps per accreditare l’importo assegnato. I dati economici vengono controllati subito, quelli anagrafici solo in un secondo momento. Adesso le cose cambieranno.
Le nuove regole
Nome e cognome, residenza e casellario giudiziario dovranno essere verificati immediatamente. Il governo ha esteso l’elenco dei reati per cui si viene esclusi dal Reddito di cittadinanza. Un’altra novità importante riguarda la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, che, dal 2022, dovrà essere sottoscritta subito dal richiedente e non dopo trenta giorni dal riconoscimento dell’indennizzo come accade attualmente.
Le nuove restrizioni sulle offerte di impiego
Il meccanismo del Reddito di cittadinanza prevede che se si rifiuta il lavoro più volte si perde il diritto a ricevere l’accredito. Adesso le offerte di occupazione non devono superare i 100 chilometri di distanza dalla residenza la prima volta, i 250 chilometri la seconda e interessano l’intero territorio nazionale la terza. Il consiglio dei ministri ha previsto che dal prossimo anno la prima offerta di lavoro non può essere collocata a una distanza maggiore degli 80 chilometri dalla propria abitazione, ma già dalla seconda volta si deve accettare l’occupazione in qualsiasi luogo in Italia. Per i Comuni che assumono nei servizi sociali quei beneficiari del Reddito non occupabili arriva l’obbligo, dato che fino a questo momento la risposta non era stata soddisfacente.
Le sanzioni
Aumentate anche le sanzioni per i beneficiari del Reddito di cittadinanza non in regola. Una sola assenza ingiustificata al centro dell’impiego che lo ha convocato dal 2022 significherà perdere il sussidio. Non ci saranno più le sospensioni temporanee fino a questo momento adottate.
Il lavoro potrà essere rifiutato solo due volte e non più tre, mentre se non si accetterà la prima proposta di occupazione ci sarà il taglio dell’assegno di 5 euro al mese per ogni mese di non lavoro, con il limite dei 300 euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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