Ugo Donelli e Sergio Bonomi hanno il piglio sicuro di chi ha trovato il segreto. Quel segreto che tutti cercano per fare business. In realtà, quello che i due padri della Hugowiz, società aperta da pochi mesi in uno spazio a pochi passi dal Naviglio di Milano, è un metodo di lavoro semplice e intuitivo, veloce e preciso che rivoluziona il modo di fare azienda. Un metodo che affonda le proprie radici nelle teorie di Alexander Osterwalder, contenute nel best seller Business model generation (400mila copie vendute in tutto il mondo).
"Quello che presentiamo alle aziende è un sistema pratico, uno strumento che serve a far sì che tutti, dall'amministratore delegato agli stagisti, condividano obettivi e linguaggio". È questo lo scopo dei workshop ideati, organizzati e tenuti da Donelli e Bonomi. Otto ore di full immersion capaci di cambiare e innovare le dinamiche interne a ciascuna società. Perché, è alla base dell'idea della Hugowiz, c'è l'idea che una innovazione deve aver senso su un piano generale. Insomma, Bonomi e Donelli insegnano al marketing e all'ingegnere a parlare la stessa lingua. Un'impresa tutt'altro che facile. Eppure i due ci riescono. Venerdì scorso sono venuti nella redazione del Giornale.it: ospiti per un pomeriggio a spiegarci il Business model canvas. "Quando giocava Platini, gli attaccanti aspettavano che il pallone arrivasse nell'area di rigore per fare l'impresa e andare in gol - spiega Bonomi - al giorno d'oggi, invece, i calciatori corrono per tutto il campo".
Lo strumento proposto da Donelli e Bonomi è davvero semplice: un metodo descritto in Business model generation, un libro avveniristico a metà tra l'economia aziendale e il design, è già applicato da aziende di successo e start up di tutto il mondo. "Serve a mappare il tuo intero business model in una sola immagine - spiega Donelli - serve a spiegare come un'azienda crea, fornisce e acquista valore". Tutto può essere mappato. Dai colossi alle piccole medie imprese, dal Giornale.it alle singole persone (è in arrivo il Business model you). La mappatura si struttura su nove elementi: i clienti, il valore, i canali, le relazioni, i ricavi, le risorse, l'attività, i partner e infine le risorse. Nove elementi che devono parlare tra di loro, nove elementi che non possono prescindere l'uno dall'altro, nove elementi che devono contribuire (all'unisono) a dare un buon risultato. La genialità di Osterwalder sta proprio nell'essere riuscito a mettere insieme queste parti in un unico schema: il business model canvas, appunto. "Il business plan - spiega Donelli - descrive che cosa, quanto tempo e quanti soldi serviranno a una azienda a mettere in pratica il proprio business model".
La strategia innovativa presentata da
Donelli e Bonomi ha già raccolto numerosi successi. Sul sito della Hugowiz, infatti, fioccano i commenti positivi a un'esperienza che ha le carte in regola per innovare concretamente l'organizzazione e la comunicazione di una azienda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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