Effetto Kkr su Tim (+4,9%). Open Fiber spinge i ricavi

La Borsa tiene gli occhi puntati sulla data room con il fondo Usa e sulle gare per le "aree grigie"

Effetto Kkr su Tim (+4,9%). Open Fiber spinge i ricavi

Tim non chiude le porte all'offerta di Kkr (che ha messo sul piatto 0,505 euro ad azione) e il titolo sale in Piazza Affari del 4,95% a 30 centesimi. Il mercato specula questa volta al rialzo, pensando a un possibile ritocco dell'offerta. Il fondo statunitense, tuttavia, non ha rilasciato dichiarazioni e non si sa quale sarà il perimetro della due diligence richiesta.

In parallelo resta il piano dell'ad Pietro Labriola per lo scorporo di Tim in due: da una parte i servizi e dall'altra la rete. Quest'ultima sarebbe poi destinata a unirsi a Open Fiber che ieri ha diffuso i conti. La società controllata da Cdp (60%) e Macquarie (40%) ha concluso il quinto anno di operatività con 13,5 milioni di unità immobiliari coperte (+23% rispetto al 2020) con rete in fibra e Fwa (10%) e ricavi a circa 380 milioni, in aumento (+45%) rispetto ai 261 milioni di fine 2020. In crescita anche il margine lordo (ebitda) del 92% a circa 152 milioni. La posizione finanziaria, a causa gli investimenti fatti, è negativa per 3,3 miliardi.

Certo realizzare la rete in fibra costa ed è per questo motivo che Cdp punta alla rete unica con Tim. Il progetto però non è di semplice realizzazione anche perché le due reti sono tecnologicamente diverse. In attesa dovrebbe presto partire un accordo commerciale sulle «aree bianche», quelle a «fallimento di mercato». Ieri nel corso del cda di Open Fiber non si è parlato del potenziale accordo, comunque atteso a breve.

L'ad di Open Fiber Mario Rossetti ha poi promesso altri 11 miliardi di investimenti per realizzare la rete in fibra in Italia entro la scadenza prevista dall'Europa, ossia il 2026. Intanto si avvicina la partenza (31 marzo) dei bandi per le «aree grigie», da 3,7 miliardi di euro finanziati dal Pnrr, nell'ambito della strategia nazionale per la banda ultra larga. Un appuntamento, già rinviato di 15 giorni, a cui si guarda anche nell'ottica dei possibili effetti a livello giuridico di un accordo sulla rete unica dei due concorrenti, intesa che, tuttavia, non sarà comunque a breve e, quindi, non prima dell'aggiudicazione dei bandi prevista per fine giugno.

L'attesa è

che sia il gruppo tlc presieduto da Salvatore Rossi sia Open Fiber si aggiudichino circa otto bandi a testa, evitando la situazione di cinque anni fa. Quando fu Open Fiber ad aggiudicarsi tutti i bandi per le aree bianche.

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