Enel, subito utili boom. È la svolta di Cattaneo

In nove mesi profitti per 5 miliardi. Corrono le fonti alternative. Debito in ritirata e acconto dividendo

Enel, subito utili boom. È la svolta di Cattaneo
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A due settimane dalla presentazione del suo primo piano industriale il nuovo ceo Flavio Cattaneo alza il velo sui conti dei primi nove mesi di Enel favoriti dalla maggior produzione di rinnovabile (idroelettrica e solare): utili a 5 miliardi (+65,2%), Ebitda a 16,38 miliardi (+29,3%) con ricavi in calo a 69,5 miliardi di euro (-34,1%) condizionati dai prezzi in forte calo dell'energia. Numeri che, nel complesso, permettono al gruppo di rivedere al rialzo gli obiettivi 2023 (su Ebitda tra 21,5 e 22,5 miliardi e sull'utile tra 6,4 e 6,7 miliardi) e che completano il buon set di dati già licenziati dalle controllate in America Latina e Spagna (Endesa). Un quadro che consentirà al gruppo di rimanere un player internazionale nonostante le dismissioni decise per abbattere il debito. In particolare, secondo gli analisti, il piano 2024-26 che sarà presentato a Milano il 22 novembre dovrebbe vedere una rifocalizzazione degli investimenti sull'Italia, si parla di almeno 15 miliardi. Ma anche l'uscita da qualche Paese (nei 35 in cui è presente) dove il gruppo non è integrato: Cercheremo di essere presenti laddove riusciamo a essere integrati, dove andiamo dalla generazione, alla distribuzione, al mercato. Perché essere integrati ci consente di correre meno rischi sui nostri investimenti, ha detto di recente il ceo Cattaneo.

Tornando ai conti, resta ancora sotto i riflettori l'indebitamento salito a 63,31 miliardi (60 miliardi a fine 2022, +5,4%). I flussi di cassa generati dalla gestione operativa, dalla cessione di alcune società ritenute non più strategiche e dall'emissione di prestiti obbligazionari non convertibili subordinati ibridi perpetui, hanno solo parzialmente compensato il fabbisogno generato dagli investimenti del periodo e il pagamento dei dividendi, nonché lo sfavorevole andamento dei tassi di cambio. Ma nelle slide per gli analisti, il debito pro-forma, calcolando cioè gli incassi da cessioni post 30 settembre 2023 (2,1 miliardi dalla Romania e 500 milioni dal Cile), e quelli in via di finalizzazione per altri 3,2 miliardi di euro, scenderebbe a circa 57 miliardi. Cattaneo ha comunque chiarito che nuovi target di debito «saranno forniti con il Piano».

Più in generale, si discosta sensibilmente dal calo dei ricavi il business delle rinnovabili, con Enel Green favorita dall'incremento delle quantità prodotte da fonte idroelettrica e solare in Italia, Spagna e America Latina.

La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, includendo anche i volumi da capacità gestita, è stata ampiamente superiore rispetto alla produzione da fonte termoelettrica, raggiungendo i 103,9 TWh (+13%).

La società ha infine deliberato un acconto sul dividendo 2023 pari a 0,215 euro per azione, in pagamento a partire dal 24 gennaio 2024, in crescita del 7,5% rispetto all'acconto distribuito a gennaio 2023.

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