Ferrari, "era Vigna" al via tra riassetto e primo Suv

Il 10 gennaio l'ad presenterà la nuova linea di comando. Purosangue e la sfida elettrica

Ferrari, "era Vigna" al via tra riassetto e primo Suv

Il 2022, per Ferrari, coinciderà, da una parte con le celebrazioni dei primi 75 anni (era il 1947 quando Enzo Ferrari fondò una piccola fabbrica a Maranello) rappresentati dallo speciale logo (nella foto), dall'altra con l'avvio della «fase Vigna». Quella, ovvero, del nuovo ad del Cavallino rampante Benedetto Vigna, ex StM, in azione dallo scorso 1 settembre dopo le dimissioni di Louis Carey Camilleri, a sua volta subentrato allo scomparso Sergio Marchionne, e finora rimasto pressoché nell'ombra. Ma il 2022 sarà anche l'anno di Purosangue, il primo Fuv (Ferrari utility vehicle) della Casa di Maranello, modello che di fatto archivierà il piano industriale presentato da Camilleri nel 2018 ma, di fatto, frutto del lavoro dell'allora presidente Marchionne.

Tanta carne al fuoco, dunque, con l'appuntamento - Ferrari Purosangue a parte - più atteso, quello del «Capital market day» del 16 giugno con la presentazione del nuovo piano industriale redatto dall'ad Vigna, gli investimenti futuri, i programmi di elettrificazione (la prima supercar full electric arriverà nel 2025), l'ulteriore sviluppo dei software, il piano carbon neutral dell'azienda e le strategie nel lusso.

«Per l'anno del 75° anniversario - il messaggio del presidente John Elkann (nella foto) - abbiamo creato un'icona speciale: una scultura composta da migliaia di pezzi forgiati nella nostra fabbrica e posizionati individualmente dai miei colleghi di Ferrari. È il simbolo dello spirito Ferrari che è condiviso sia qui a Maranello sia da tutta la nostra famiglia nel mondo. Riflette l'essenza di chi siamo, dei nostri ultimi 75 anni e del nostro futuro. È il simbolo di un'azienda che, come disse una volta Enzo Ferrari, soprattutto, è fatta di persone». Vigna, intanto, come fa intendere il suo virgolettato, è già entrato anima e corpo nella sua nuova esperienza. «È questo senso di forte appartenenza autenticamente condiviso - afferma, commentando i 75 anni del Cavallino - che ci unisce. È parte integrante del nostro Dna».

Intanto, prima di delineare in giugno il futuro di Ferrari, lo stesso Vigna il 10 gennaio presenterà il nuovo assetto organizzativo della società. Si saprà, dunque, se il Cavallino avrà una linea di comando verticale oppure orizzontale e quali ruoli prevede questa strategia. Si vedrà, inoltre, se le posizioni di tre pedine importanti del Senior management team che, non condividendo il piano riorganizzativo, hanno deciso di lasciare l'azienda, saranno sostituite o meno. Si tratta di Nicola Boari, chief brand diversification officer; Michael Leiters, chief technology officer; e Vincenzo Regazzoni, chief manufacturing officer.

«La riorganizzazione di Ferrari - spiega una nota -

favorirà ulteriormente l'innovazione, ottimizzerà i processi e accrescerà la collaborazione sia interna sia con i partner. E sarà basata sulla promozione di talenti interni e l'inserimento selezionato di nuove competenze».

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