Irpef, Flat tax, Catasto e Tax expenditures. Sono questi i 4 nodi sul fisco che dovranno essere sciolti prima della discussione della legge delega del governo sul Pnrr, il Piano nazionale Riprese e Resilienza portato avanti dal governo Draghi e che dovrebbe creare i presupposti per il Recovery e l'attivazione delle risorse necessarie al sistema Paese per la ripresa e il rilancio dell'economia dopo la crisi dell'ultimo anno con l'avanzata di pandemia di Covid-19.
I tempi sono stretti e il tema Fisco è estremamente ostico da trattare; per questo motivo i tecnici sono già al lavoro ma non è per nulla scontato che tutto "vada liscio" e che su alcuni di questi temi il dibattito in seno alla maggioranza possa complicarsi notevolmente.
Il primo tema sul fisco è quello del ridisegno dell'Irpef che si associa a quello degli sconti fiscali (Tax expanditures). Gli interventi sull'Imposta sui redditi delle persone fisiche avranno due obiettivi e riguarderanno
la semplificazione e razionalizzazione della struttura del prelievo e, soprattutto, la riduzione del carico fiscale. Per quest'ultimo aspetto dovrebbe restare la progressività delle aliquote ma attraverso una nuova tabelle degli scaglioni con solo tre aliquote al posto della attuali cinque:
- 23% fino a 25mila euro di reddito
- 33% da 25mila a 55mila euro
- 43% sopra i 55mila euro
Sembra saltata l'ipotesi di un “sistema alla tedesca” con quattro scaglioni e un'aliquota variabile che cresce in funzione del reddito
Il secondo nodo è quello della Flat tax, la tassa piatta per le partite iva che è rimasta incompleta dal suo disegno originale che prevedere l'innalzamento della soglia limite ai 100mila euro di fatturato. Il governo Conte 1 con la Lega stava lavorando per la sua entrata in vigore definitiva ma la risoluzione dell'accordo con il M5S blocco tutto e da allora nulla è cambiato.
Nelle scorse settimane, come ricordato in un precedente articolo de IlGiornale.It, è circolata un'ipotesi i cui contorni sembravano abbastanza definiti, di un innalzamento della soglia dal 15 al 23% portandola al primo scaglione Irpef di riferimento per i redditi da lavoro dipendente o assimilabili. Alla fine la sottosegretaria al MEF Maria Cecilia Guerra ha informato che questa misura non sarebbe stata adottata durante l’interrogazione del 21 aprile in Commissione Finanze.
Restano però le incertezze sui limiti di accesso e di superamento della soglia e di certo l'innalzamento ai 100mila euro richiesto dalla categoria non è per nulla scontato.
Ultimo punto è quello della riforma del Catasto, modifica che mutando i criteri di determinazione del valore catastale imponibili della casa dovrebbe portare i valori fiscali più vicini a quelli reali, almeno ipoteticamente.
In realtà la riforma del catasto potrebbe presentare alcune
criticità per nulla facili da risolvere con il rischio che l'aumento del valore possa provocare un amento delle tassazioni dirette e indirette sulla casa, come ricordato in un precedente articolo de IlGiornale.It.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.