Solo due tagli dei tassi d'interesse in vista quest'anno per la Banca centrale europea. È quanto emerge dall'aggiornamento del World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale. Per la Federal Reserve americana, invece, dovrebbe esserci un solo taglio. L'istituto guidato da Kristalina Georgieva (foto) ha spiegato che «i rischi di rialzo dell'inflazione» rafforzano «le prospettive di tassi di interesse più alti per un periodo più lungo». L'Fmi, in particolare, ha rivisto al rialzo i prezzi delle materie prime, con i beni non combustibili in aumento del 5% nel 2024 e le materie prime energetiche che calano meno del previsto ad aprile (-4,6% nel 2024) riflettendo i prezzi elevati del petrolio dovuti ai tagli dell'Opec+ e alle conseguenze del conflitto in Medio Oriente.
In ottica Bce, si prevede a fine anno un tasso di riferimento al 3,25% (dal 3% precedente). Da vedere però se la presidente della Bce, Christine Lagarde, che domani deciderà sui tassi alla fine non opti per tagliare di più in considerazione che, in Paesi importanti come l'Italia, la crescita dei prezzi è ormai sotto l'obiettivo del 2% (al +0,8% a giugno per l'Istat) e che l'indice Zew, che esprime il sentiment economico tedesco, è precipitato a luglio a 41,8 contro il 47,5 di maggio.
Quanto alla crescita, l'Eurozona vede una modesta ripresa dello 0,9% per il 2024 (rivista al rialzo di 0,1 punti percentuali trainata dai servizi), mentre per l'Italia è stato confermata allo 0,7% nel 2024 e ritoccata in positivo nel 2025 (+0,9%).
In ottica mondo, invece, l'Fmi ha indicato di aspettarsi una crescita del 3,2% nel 2024, migliorando leggermente le previsioni per il 2024 al 3,3 per cento. Quest'anno l'economia cinese dovrebbe registrare risultati migliori rispetto a quanto previsto tre mesi fa, con una crescita del 5% (rispetto al 4,6% di marzo). Rallentano, invece, gli Stati Uniti.
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