Abano Terme Alessandro Foti (nella foto) è il padre della prima banca italiana nata già 20 anni fa guardando al futuro digitale: Fineco Bank, di cui è ad e direttore generale. E ieri per la decima Festa dei Lettori de il Giornale era all'hotel Mioni Pezzato, ad Abano Terme, intervistato dal caporedattore economico, Marcello Zacché. Foti, premiato per tre anni consecutivi come miglior ceo bancario mid cap di tutta Europa da Institutional Investor, è una sorta di antesignano del Fintech: ha scommesso sull'internet banking quando le banche compravano ancora gli sportelli a prezzi record. Creando uno dei più solidi gruppi bancari italiani. E oggi guarda al mercato e al risparmio con la stessa lucidità di sempre. Un Foti positivo, soprattutto in questi giorni, con i mercati ossessionati dal Coronavirus. «Non sta accadendo niente di nuovo - ha detto - ciò che stiamo vivendo ricorda la Sars, poi la vita è tornata come prima. È uno dei tanti incidenti di percorso in cui incappa il mondo, ma poi si va avanti». L'errore, in questi casi, è farsi prendere dal panico. Così dinanzi ai comportamenti emotivi degli investitori, si esprime chiaramente: «Il mondo è fatto per essere complicato, è sopravvissuto alla peste bubbonica e noi ci preoccupiamo del Coronavirus. Sì, in questi giorni il mercato è sceso, ma aveva raggiunto i massimi; come diceva Pirandello, la realtà non è ciò che è, ma è ciò che appare».
Due certezze per Foti governano i mercati. «La prima è l'inflazione, ora all'1,2%. Solo per effetto dell'inflazione, se non si investono i risparmi, lasciandoli sul conto corrente, si va incontro a una drastica diminuzione del potere di acquisto. L'altra è che l'economia del mondo non fa altro che crescere. La popolazione continua ad aumentare, c'è la spinta tecnologica. Uno si deve ricordare che non può più lasciare i suoi soldi sul conto».
Doverosa una certa pragmaticità e presa di coscienza. «Siamo in un contesto dove comportamenti poco efficienti per la gestione del proprio risparmio non sono più ammessi. Devo essere ben conscio di quello che faccio». Il segreto? «Io guardo sempre dieci centimetri al di là delle scarpe». Ottima la strategia del decumulo.
«Quando arrivano i soldi li metto in un prodotto sicuro e poi, mese dopo mese, li investo un pezzettino per volta sugli indici azionari. Ma fare un piano finanziario è come fare una casa: occorre affidarsi a un bravo architetto».
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