Dalle prime stime sul taglio del cuneo fiscale che ha intenzione di applicare il governo giallorosso emerge subito un dato: il bonus previsto per il 2020 sarà più alto rispetto al bonus Renzi, ma non comprenderà i lavoratori appartenenti alle fasce di reddito più basso.
L'operazione del taglio delle tasse che pesano sullo stipendio dei lavoratori, stando alle prime indicazioni dei tecnici, vale 16 miliardi da distribuire in tre anni, e toccherà più o meno 15 milioni di persone. Il problema, come sottolinea La Repubblica, è che dall'intervento non trarranno alcun giovamento coloro i quali rientrano nella fascia di reddito annuale compresa tra lo 0 e gli 8174 euro annui. In poche parole: i più poveri.
In generale, il bonus sulla busta paga ammonterà a 1000 euro l'anno, partirà dal prossimo maggio e si estenderà fino ai redditi di 35000 euro. Due sono le precisazioni da fare: stiamo parlando dei redditi da lavoro dipendente e che partono dalla soglia di 8174 euro. Conti alla mano, chi è compreso in questa fascia otterrà circa 85 euro in più al mese. Il bonus, inoltre, comprenderà anche i 4,5 milioni di lavoratori incastonati nella fascia di reddito compresa tra i 26.600 e i 35.000 euro annui, fin qui all'asciutto.
Esclusi i lavoratori più poveri
L'idea del governo giallorosso è quello di far diminuire il bonus da quota 33.000 fino all'azzeramento totale al superamento della soglia dei 35.000; ecco che a un reddito di 34.000 annuo corrisponderà così un bonus annuale netto di 500 euro.
L'attuale bonus è superiore a quello introdotto da Renzi nel 2014: quest'ultimo, infatti, vale in media 960 euro l'anno e riguarda 10 milioni di lavoratori. A proposito del bonus Renzi, va detto che godranno di un piccolo incremento anche coloro che fuiscono già dei famosi 80 euro al mese. Stiamo parlando di una decina di milioni di lavoratori con reddito annuo compreso tra gli 8174 e i 26600 euro, che potranno contare su un aumento di 40 euro annuali. Più o meno 3-5 euro al mese.
Come saranno erogati i bonus? L'ipotesi è quella della deduzione speciale, che andrebbe a sostituire la natura tributaria del bonus (credito Irpef).
In ogni caso, a rimetterci per tutti
saranno i lavoratori più poveri. Ovvero chi ha un reddito talmente basso da non poter beneficiare di alcuna detrazione fiscale. Queste persone dovranno accontentarsi dello strumento del reddito di cittadinanza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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