Unicredit è promossa dagli economisti tedeschi per il suo ingresso in Commerzbank con il 9%. Da tempo, l'Associazione federale delle banche tedesche insiste sulla necessità di consolidare il mercato del credito europeo, con fusioni e acquisizioni internazionali, di fronte alla concorrenza Usa.
L'operazione di Unicredit va in questa direzione, secondo Moritz Schularick, presidente dell'Ifw. Consulente del ministero dell'Economia tedesco, Jens Südekum vede nell'ingresso di «una grande banca italiana» in Commerz «uno sviluppo interessante e sicuramente gradito». In un mercato europeo dei capitali «ancora troppo frammentato lungo i confini nazionali», ha aggiunto Südekum, il colpo messo a segno da Andrea Orcel «porrebbe rimedio a questa distorsione». Dal governo federale, che ha avviato la vendita del 16,49% acquisito in Commerzbank nel 2008-2009 per salvare il gruppo dalla crisi finanziaria, Unicredit ha acquistato una quota del 4,49%. La parte restante è stata reperita sul mercato e il totale potrebbe salire al 9,9%. Per Handelsblatt, è un segnale di una possibile acquisizione di Commerz da parte di Unicredit. Uno sviluppo che «al momento non è in vista», secondo Michael Schrodi della Spd, perché Commerz è «stabile e solida». Inoltre, il governo rimane il primo azionista della banca, con Unicredit come secondo, e terrà conto degli interessi dei dipendenti in caso di ulteriori cessioni di quote.
Rassicurazioni non sufficienti per l'Unione dei sindacati Ver.di. «Ci difenderemo con tutti i mezzi da un'acquisizione» di Commerz da parte di Unicredit, ha dichiarato Stefan Wittman, dirigente della Ver.di e rappresentante dei lavoratori cda di Commerz. «Non vogliamo subire la stessa sorte di Hvb». Banca tedesca acquistata da Unicredit nel 2005, da allora Hvb ha sperimentato una profonda ristrutturazione, con la riduzione del personale da 26mila a 9.548 dipendenti. Per Wittmann, il governo deve «impedire a Unicredit di acquisire Commerzbank». Timori fuori luogo, quelli della Ver.
di, secondo Markus Herbrand del Partito liberaldemocratico (Fdp), che ha esortato a interpretare l'ingresso di Unicredit in Commerz come il riconoscimento del «duro lavoro» svolto sia dalla dirigenza sia dai dipendenti per il suo risanamento.
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