Slitta a inizio luglio la missione dei rappresentanti dei creditori internazionali della Grecia ad Atene. La troika doveva andare lunedì in Grecia per valutare lo stato di attuazione del programma per l’adeguamento di bilancio e delle riforme economiche da esso previste, ma l'incontro è stato rimandato per i problemi di salute del premier Samaras, operato all'occhio sinistro, e del ministro dell’economia Rapanos, che ieri ha avuto un malore. Alla troika il nuovo governo greco chiederà una proroga di "almeno due anni" per l’applicazione del piano di austerità imposta dall'Unione europea e dal Fondo monetario internazionale.
Nel documento ufficiale stilato da Atene si precisa che il governo di coalizione greco chiederà anche di limitare i licenziamenti dei dipendenti pubblici. Quanto al piano di salvataggio, Atene avanzerà la proposta di estendere di "almeno due anni" oltre la scadenza prevista del 2014, le riforme di consolidamento fiscale. Secondo la stampa ateniese, i creditori della Grecia sarebbero infatti disposti a darle un po' di respiro riguardo il tempo per il raggiungimento degli obiettivi di risanamento economico, ma rimarrebbero fermi sulle loro posizioni riguardo all’accelerazione delle riforme strutturali e delle privatizzazioni, settori nei quali si registra un grave ritardo.
Immediata la replica dei vertici dell'Eurozona.
Il portavoce del commissario Ue Olli Rehn ha subito stroncato la richiesta di Atene spiegando che non è possibile discutere di questioni di questo tipo. "Anzitutto - ha puntualizzato Rehn - dobbiamo avere una chiara valutazione di come il programma è stato attuato finora e come il nuovo governo greco intende attuarlo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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