I mercati del Vecchio Continente tornano ad annaspare. Una nuova ondata di crolli delle Borse ha, infatti, infranto le speranze di una fase di recupero che si erano create dopo le ultime due sedute in risalita. Gli occhi dell'Unione europea sono ancora puntati sul futuro politico (ed economico) della Grecia la cui fuga dalla moneta unica appare ancora concreta. Il gruppo di lavoro dell’Eurogruppo ha concordato che ciascun paese dell’Eurozona dovrà preparare un piano di emergenza per capire le potenziali conseguenze di una fuoriuscita della Grecia. Il ministro delle Finanze belga, Steven Vanackere, sostiene però che i piani di contingenza per un’uscita della Grecia dall’euro esistono e che è "irresponsabile" affermare il contrario.
I dati macroeconomici diffusi oggi non sono certo confortanti. In Gran Bretagna le vendite al dettaglio nel mese di aprile sono diminuite. Secondo quanto riporta l’Office of National Statistics, la flessione di aprile di quest’anno rispetto allo stesso mese del 2011 è stata dell’1,1%, mentre quella di aprile 2012 al marzo è stata del 2,3%. Per quanto riguarda le esportazioni fuori dall'Unione europea da parte dell’Italia, l’Istat ha reso noto che esse calano ad aprile dello 0,8% rispetto al mese precedente, mentre le importazioni registrano un incremento del 2,6%. Secondo uno studio condotto da Fitch, inoltre, continuerebbe la "fuga" degli stranieri dal debito pubblico di Spagna e Italia, che nel primo trimestre ha visto gli investitori internazionali sostituiti dalle banche locali, rafforzate dalle maxi-iniezioni di liquidità della Bce.
L'indice Ftse 100 di Londra perde il 2,53% a 5.266,41 punti, il Dax di Franfocorte cede il 2,33% a 6.285,75 punti e il Cac 40 di Parigi arretra del 2,62% a 3.003,27 punti. A Madrid l'indice Ibex mostra un tonfo del 3,29% a 6.442,4 punti, mentre ad Atene il Ftse Athex 20 lascia il 2,16% a 195,46 punti.La tensione e l’allarmismo si sono reimposte sul quadro generale che resta focalizzato sullo stallo politico della Grecia e sui rischi che il paese, infrangendo gli impegni presi con Unione europea e Fondo monetario internazionale, si veda bloccare gli aiuti finendo insolvente sui pagamenti. Uno scenario rievocato oggi dalla Bundesbank, la Banca centrale della Germania, che ha ritenuto di farsi portavoce della line intransigente affermando che gli aiuti non andrebbero prorogati e che se Atene non rispetta i suoi impegni ne dovrà pagare le conseguenze.
In questo clima oggi i leader europei si ritrovano a Bruxelles, per un vertice informale, che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere dedicato ad una questione altrettanto problematica: le misure di rilancio della crescita tra le quali gli ipotetici eurobond, osteggiati sempre dalla Germania.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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