Per fermare Huawei al presidente Usa Donald Trump probabilmente non resterà che inviare l'esercito. Dopo le minacce di sanzioni, al momento non attuate, per fermare il maggior produttore mondiale di apparati di rete 5G accusato dagli Usa di voler spiare il mondo, Huawei punta diritto a quello che, negli anni a venire, sarà il cuore pensante e pulsante delle reti di nuova generazione, ossia l'intelligenza artificiale. Ieri la società ha presentato un chip di sua creazione che è, secondo quanto affermato, il più potente al mondo pensato espressamente per massimizzare le prestazioni in campo Ai (Artificial Intelligence).
Si tratta dell'Ai Ascend 910, l'ultimo prodotto di una serie annunciata lo scorso anno che, dopo Ascend 310, raggiunge ora un livello ancora superiore, con un processore dotato di Intelligenza Artificiale che è in grado di compiere operazioni fino a 256 TeraFlop. Il chip è stato presentato nel corso di un evento trasmesso in diretta da Shanghai, durante il quale il presidente a rotazione (rotating chairman) Eric Xu ha parlato di «grandi progressi compiuti dall'annuncio della strategia Ai dello scorso ottobre. Tutto sta procedendo secondo i piani, nella ricerca e sviluppo e al lancio di nuovi prodotti». Secondo Xu le performance di Ascend 910 «sviluppano più potenza di calcolo rispetto a qualsiasi altro processore Ai nel mondo».
Insomma Huawei entra a gamba tesa nel mercato dei chip che è dominato da alcune società Usa come Intel, che infatti proprio il giorno precedente aveva annunciato il lancio di un suo chip ultraperformante, Qualcomm e Nvidia.
In realtà i chip di Huawei non sono, almeno per ora, in vendita sul mercato ma servono solo per la linea dei suo prodotti tra cui, ovviamente, gli apparati di rete 5G. Per Huawei il settore dell'intelligenza artificiale è paragonabile alla rivoluzione industriale o alla scoperta dell'energia elettrica. Sia ben chiaro l'argomento non è nuovo ma solo con l'implementazione delle reti mobili 5G, capaci di far transitare miliardi di dati con un battito di ciglia troverà la linfa per nuovi sviluppi.
L'obiettivo del colosso cinese è di entrare in questo settore fornendo tecnologia adattabile e a buon mercato, Ascend infatti dovrebbe essere un chip meno caro rispetto a quelli della concorrenza, per settori in grande sviluppo come il cloud computing o l'auto a guida autonoma.
«Siamo al lavoro con i produttori di auto per sviluppare soluzioni e componentistica per le auto a guida autonoma» - ha aggiunto Xu. E infatti una divisione specifica del gruppo di Shenzhen sta lavorando al software richiesto per le auto senza conducente che potranno funzionare solo in presenza di rete 5G.
In quest'ottica si inserisce anche l'idea di rendere la sua piattaforma per l'Ai Mindspore open source nel primo trimestre del 2020. Un'idea questa che oltre a creare un ecosistema di partner industriali e di ricerca, mitiga gli impatti futuri di possibili bandi Usa.
Certo sul fronte della ricerca e sviluppo Huawei forte di un fatturato da 100 miliardi di dollari non ha problemi ed
interpreta uno dei desiderata di Pechino: aumentare la produzione interna di componenti tecnologici, come i semiconduttori, raggiugendo una quota dell'80% entro cinque anni, come previsto dal programma Made in China 2025.
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