Il quarto operatore mobile Iliad vuole continuare a investire in Italia. «Se dovesse presentarsi un'opportunità di consolidamento ossia se uno dei nostri concorrenti dovesse essere messo in vendita, noi siamo interessati all'acquisto», ha detto l'ad Thomas Reynaud in occasione della presentazione dei risultati del 2021. Il manager si è poi detto sorpreso per l'offerta da 11 miliardi che è stata rifiutata da Vodafone per la filiale italiana e ha confermato comunque che Iliad sta negoziando con Wind Tre sulla condivisione della rete mobile. Una opportunità per la società che ha lanciato i suoi servizi nel 2018, diventando il quarto operatore in Italia.
Iliad doveva costruire una rete propria, che ha però soltanto parzialmente realizzato con circa 9mila siti, continuando a usufruire del servizio di roaming, nelle aree remote, sulla rete di Wind Tre. Raggiungendo un accordo per le infrastrutture di rete, Iliad e Wind Tre potrebbero condividere gli investimenti per lo sviluppo della rete 5G. Inoltre al momento la rete 5G di Wind Tre è preclusa al roaming per i clienti Iliad e dunque l'accordo risolverebbe il problema. Per la condivisione delle antenne le due aziende dovrebbero creare una nuova joint venture con un investimento compreso tra i 600 e 900 milioni di euro.
Quanto ai conti 2021 in Italia Iliad ha registrato ricavi per 802 milioni, il 19% in più rispetto all'esercizio precedente, e un margine operativo lordo (ebitda) per la prima volta positivo, a 80 milioni. Bene gli utenti mobili, cresciuti di 1,27 milioni arrivando a un totale di 8,5 milioni di clienti, con una quota di mercato che sfiora il 10%.
Inoltre, a gennaio, la società ha lanciato una sua offerta low cost in Italia anche per la telefonia fissa e Internet. A livello di gruppo l'utile è in cresciuto del 25,1% a 526 milioni, con ricavi per 7,6 miliardi, in progresso del 29,2%. L'ebitda è balzato del 50,7% a 2,95 miliardi.
Una nota ha sottolineato che con l'uscita ufficiale dalla Borsa di Parigi il 14 ottobre scorso la società fondata
dal Xavier Niel, che ne detiene il controllo con una quota del 70%, «ha guadagnato in indipendenza e presenta ora una situazione finanziaria solida con crescita di fatturato e di margini in tutti i paesi dove è presente».
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