Semestre record per Intesa Sanpaolo che batte le attese degli analisti e archivia il primo semestre 2023 con un utile di 4,22 miliardi di euro (+80% annuo). Esito brillante anche per il secondo trimestre con un risultato netto quasi raddoppiato a 2,27 miliardi, rispetto a 1,3 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso. I numeri consentono a Ca' de Sass di alzare le stime per l'esercizio in corso a oltre 7 miliardi di profitti. Questo trend renderà ancor più generosa la remunerazione degli azionisti ai quali quest'anno saranno destinati 5,8 miliardi di euro. E non sono escluse ulteriori sorprese. «Intesa Sanpaolo registra una solida generazione di capitale in eccesso», che «sarà restituito» agli azionisti «perché non vedo nessun tipo di M&A che possa generare valore», ha dichiarato il Ceo Carlo Messina. I risultati sono stati accolti positivamente dalla Borsa con il titolo che ha chiuso in rialzo dell'1,4% a 2,61 euro,
Il boom dell'utile è principalmente dovuto al rialzo dei tassi. Nei primi sei mesi dell'anno, infatti, i ricavi da interessi registrano un aumento del 68,9% a 6,84 miliardi. La banca può contare infanti su un «modello di business unico sviluppato negli anni e su un'infrastruttura digitale tecnologicamente avanzata», ha evidenziato il Ceo. E proprio il digitale e l'intelligenza artificiale sono gli elementi su cui punta Intesa Sanpaolo per «continuare ad essere leader del settore nel prossimo decennio». Elementi che, secondo le stime, consentiranno di avere un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 500 milioni, non previsti nel piano di impresa. Su questo versante sono già operativi i tre pilastri principali: isytech, la piattaforma digitale del gruppo (curata dal Chief Innovation & Technology Officer Massimo Proverbio), Isybank, la nuova banca digitale, e Fideuram Direct (affidata all'ad Tommaso Corcos), per la consulenza online, e poi l'intelligenza artificiale. Per quanto riguarda Isybank, a distanza di poco più di un mese dal suo lancio sul mercato, sono stati già aperti 10mila conti correnti ed entro il 2025 si attendono 5 milioni di clienti (2,5 milioni al primo trimestre 2024, ha detto il capo della Banca dei Territori Stefano Barrese), un milione in più rispetto alle previsioni del piano d'impresa.
Non a caso Messina ha delineato le magnifiche sorti e progressive del principale gruppo bancario italiano che nel 2024 e nel 2025 pare destinato ad aggiornare i record attesi per l'anno in corso. «Il 2023 - ha spiegato - potrebbe essere considerato il floor a causa di maggior crescita degli interessi netti e dell'attività assicurativa, in combinazione con la ripresa delle commissioni e degli utili da attività di negoziazione, la riduzione dei costi, abilitata dalla tecnologia e le uscite volontarie già concordate, oltre alla riduzione dell'inflazione e al basso costo del rischio grazie a un basso stock di crediti deteriorati», ha rimarcato il Ceo.
Basta un solo numero e non è il rassicurante Cet1 al 13,7% ma un cost/income che nei 12 mesi al 30 giugno è sceso dal 48 al 42 per cento.Un'ultima annotazione sulla generosa remunerazione per gli azionisti. Per il 2023 è prevista la distribuzione del 70% dell'utile netto.
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