Molti si chiedono: il governo e Msc-Lufthansa si sono parlati prima di lasciar cadere la trattativa in esclusiva con il fondo Certares per l'acquisto di Ita? È stato chiesto alla cordata di riformulare la sua offerta per rientrare in partita? In altri termini: i giochi sono già fatti? Non lo si può affermare ma è verosimile, anche perché il ministero ha spiegato che proseguono «le interlocuzioni per la definizione di un possibile accordo di cessione del controllo di Ita», frase che vuol dire tutti. Ieri la compagnia tedesca ha dichiarato: «Osserviamo l'ulteriore processo di vendita di Ita e rimaniamo interessati a una vera privatizzazione della compagnia aerea». Che cosa significa «vera»? Significa qualcosa di più energico rispetto allo schema Certares ove il Mef è azionista con il 50% meno un'azione, che ha tutto il sapore dell'escamotage per mantenere Ita in un'orbita pubblica.
La proposta di Msc-Lufthansa, formulata per la prima volta a gennaio, vede il gruppo di shipping Msc primo azionista al 60%, Lufthansa con il 20% e il Mef con un altro 20%, ma senza poteri di veto. Oggi il governo potrebbe trattare sulla sua presenza nel cda, sui diritti accordati al Mef e magari su una quota più elevata, il 25-30% rispetto al 20: ma è chiaro che comanderanno i privati. Un punto di forza è la presenza del gruppo Aponte, tecnicamente svizzero ma con anima italianissima, un fattore questo che può essere valorizzato.
Certares ieri ha fatto sapere che la trattativa continua anzi, accelera, e ha il vantaggio sui concorrenti di aver già visionato nelle ultime settimane i contenuti della data room necessari a formulare un'offerta definitiva. Per Certares è cambiato soprattutto il contesto: ora è più probabile che i contendenti si confrontino in una specie di asta. Air France, alleata di Certares, ha detto di aver «preso atto» della fine dell'esclusiva e di «riesaminare le sue opzioni riguardo al mercato italiano». Ma Parigi pare concentrata sull'acquisto di una quota nella portoghese Tap.
La data più importante è quella dell'8 novembre quando si riunirà l'assemblea di Ita: il Mef, socio unico, ora è nelle mani di Giancarlo Giorgetti, mentre il cda attuale è espressione del governo Conte 2.
Sei consiglieri su 9 sono dimissionari fin da marzo: quel giorno potrebbero essere accolte le dimissioni e rinnovato il cda; lo stesso ad Fabio Lazzerini, che ha vinto la sua battaglia personale contro il presidente Alfredo Altavilla, spossessato delle deleghe, è di nomina Pd.Frattanto, Lufthansa guidata dall'ad Carsten Spohr (in foto) concederà un aumento di stipendio fino al 17% al personale di bordo, al fine di compensare l'inflazione. La misura interessa 19mila dipendenti.
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