Si preannuncia ancora lungo e in salita l’iter che darà ufficialmente vita alla manovra proposta dal governo giallorosso.
Intanto bisogna subito sottolineare come molte norme non scatteranno a partire dal prossimo gennaio ma solo in un secondo momento. In altre parole, provvedimenti come la plastic tax e il taglio al cuneo non entreranno in vigore a partire dal prossimo gennaio ma decorreranno in altri periodi. Negli esempi appena fatti, il primo provvedimento avrà semaforo verde ad aprile, il secondo a luglio.
Oltre a questo la manovra deve però fare i conti con alcune dinamiche interne. Come ha sottolineato Il Sole 24 Ore, maggioranza e opposizione sono pronte a darsi battaglia sugli eventuali correttivi da applicare al testo, e c’è da scommettere che non mancheranno. Nel frattempo il Ddl di Bilancio approda in Senato, dove dovrà fare i conti con ben 74 provvedimenti attuativi. Siamo di fronte a un vero e proprio record, visto e considerando che la manovra gialloverde fu osteggiata "solo" da una quarantina di decreti.
Un iter infinito
Non è finita qui, perché le singole misure dovranno poi essere attuate, in momenti differenti, con appositi provvedimenti. Prendiamo ad esempio la plastic tax: una volta appurato il prelievo, la tassa necessiterà di essere accompagnata entro febbraio da "un provvedimento indirettoriale delle Agenzie Entrate-Dogane". Lo stesso discorso può essere esteso anche per la sugar tax, anche se in questo caso servirà un decreto dell’Economia. Entro il 30 febbraio la palla passa poi al Mef, il quale dovrà fissare le regole per il rimborso premiale "per i pagamenti cashless tramite pos".
Il pacchetto Green new deal, ovvero l’insieme di misure a tutela dell’ambiente, avrà bisogno di appositi decreti del ministero dell’Economia, i quali saranno attesi entro il prossimo marzo. Pena: inoperatività dell’intero pacchetto citato, che comprende misure destinate al raggiungimento di obiettivi verdi. Un dm, questa volta dello Sviluppo economico, sempre entro febbraio, servirà anche per la norma riguardante il credito d’imposta triennale al 10% sugli investimenti verdi delle imprese.
E così via per il piano per la rinascita urbana (decreto delle Infrastrutture entro due mesi) e gli investimenti al Sud (dpcm entro il 31 marzo).Decreti, mesi, approvazioni. Le scadenze sono tante ma la tabella di marcia rischia di andare troppo a rilento.
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