Per l'Auto è un falso boom Spinta elettrica non basta

A marzo +62,7% sul 2020, ma ancora -21,6% sul pre-covid. Corte Ue: "Subito più colonnine"

Per l'Auto è un falso boom  Spinta elettrica non basta

Anche per l'Europa il segno positivo delle vendite di auto a marzo (+62,7%) non deve trarre in inganno. Il raffronto è con il primo mese di lockdown dello scorso anno quando il mercato aveva segnato un -55,1%. Il dato reale si ottiene rapportando il mese scorso con marzo 2019, ultimo anno di normalità per l'economia mondiale. Ma anche in questo caso resta negativo (-21,6%). Guardando al trimestre: +0,9% sul 2020, ma -25,7% rispetto al 2019. La situazione, dunque, resta sofferente nonostante la crescita della domanda per i veicoli elettrici e ibridi. «Questa dinamica positiva - commenta Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) continua però a non essere sufficiente per compensare i disastri derivanti dalla pandemia».

Il mercato delle auto elettrificate potrebbe dare migliori risultati se non persistesse la carenza di infrastrutture di ricarica, come rilevato anche dalla Corte dei conti europea secondo cui l'Ue è tuttora molto lontana dal raggiungere l'obiettivo del Green Deal di un milione di colonnine entro il 2025. A mancare, inoltre, è una tabella di marcia strategica generale per la mobilità elettrica. La disponibilità di stazioni di ricarica accessibili al pubblico, in proposito, varia da Paese a Paese, insieme ai sistemi di pagamento non armonizzati, oltre alla mancanza di informazioni in tempo reale per gli utilizzatori. Da qui l'invito alla Commissione Ue a fare di più per sostenere una copertura della rete in tutta l'Ue e garantire che i fondi erogati da Bruxelles vadano là dove sono maggiormente necessari. Insomma, il settore automobilistico è molto avanti in questa svolta green sollecitata dalle autorità che, però, ancora una volta, faticano a tenere il passo con i progressi dei costruttori.

A rimanere, comunque, sono le sanzioni severissime per chi non dovesse rispettare, a livello di gamma, i limiti alle emissioni. Senza contare la proposta di revisione degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 di nuove auto e furgoni al 2025 e 2030, attesa per il prossimo giugno.

Iniziativa che dovrà per forza contare su uno sviluppo rapido della rete di infrastrutture, lo stesso concetto esposto dalla Corte dei Conti europea.

Ai problemi legati alla pandemia si aggiunge, poi, quello della mancanza di chip e semiconduttori, «una crisi di approvvigionamento - avverte Paolo Scudieri, presidente di Anfia - non ancora superata».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica