Via libera a Nexi-Sia gigante del «cash-back» a maggioranza Cdp

Dopo l'aggregazione e l'acquisto di Nets Cassa primo socio con una quota fino al 20%

Via libera a Nexi-Sia  gigante del «cash-back» a maggioranza Cdp

Firmato l'accordo definitivo per la fusione di Sia in Nexi. E l'azionariato della nuova entità, leader in Europa dei pagamenti, vedrà Cdp Equity primo azionista con il 25% e i fondi di private equity riuniti nel veicolo Mercury Uk al 23%. Includendo anche l'aggregazione con Nets, che dovrebbe formalizzarsi prima di quella con Sia attesa per il terzo trimestre 2021, Cdp Equity si diluirebbe al 17%, restando comunque sempre primo socio, Mercury avrebbe il 10%, Intesa Sanpaolo il 5%.

Inoltre, Cdp Equity potrebbe anche deliberare un aumento di capitale per avere, al termine dell'operazione, un 20% della società. L'aggregazione, che è in attesa di ok Antitrust, consentirà sinergie per circa 150 milioni annui.

«Questa operazione conferma il ruolo di Cdp quale investitore di lungo termine nelle reti infrastrutturali strategiche - ha detto Pierpaolo Di Stefano, Chief Investment Officer di Cdp e ad di Cdp Equity - e avrà come risultato la creazione, in un momento di consolidamento del settore, di un leader pan-europeo nei pagamenti digitali in grado di competere a livello internazionale». Cdp resta infatti azionista di riferimento della nuova realtà. Ieri Nexi ha presentato i conti 2020 con ricavi pari a 1,043 miliardi in calo del 2,8% rispetto al 2019. Da segnalare il rallentamento nel quarto trimestre a seguito della seconda ondata della pandemia con segnali di recupero da gennaio, a conferma dei segnali di accelerazione dei pagamenti digitali. Grazie anche alle misure introdotte con il cashback e, poi, la lotteria degli scontrini. «Abbiamo osservato chiari segnali di un'accelerazione dell'utilizzo dei pagamenti digitali - ha detto l'ad Paolo Bertoluzzo - che crediamo possano diventare ancora più visibili ed importanti con la progressiva uscita dall'emergenza Covid». Notevoli gli investimenti tecnologici sui sistemi pari al 13% dei ricavi.

Quanto a Sia, che già lavora anche a livello internazionale, ha chiuso il 2020 con ricavi pari a 748 milioni, in crescita del 2% rispetto all'anno precedente. Nel solo quarto trimestre i ricavi sono aumentati del 7% a 222 milioni, un'accelerazione - dice la società- avvenuta «malgrado il secondo lockdown». Nexi stima per il 2021 una crescita dei ricavi tra 5 e 9%, e un ebitda stabile, cioè al 58%, dato migliorato di 3 punti percentuali sul 2019.

Previsto stabile anche il rapporto tra investimenti e ricavi al 13% «anticipando l'effetto delle sinergie derivanti dalle operazioni di M&A annunciate». Attesa inoltre «una forte generazione di cassa organica».

In Borsa il titolo Nexi, fortemente cresciuto durante il 2020, aveva aperto in calo ma ha poi chiuso in rialzo dell'1,66%.

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