L'importanza del Piano individuale pensionistico: che cos'è e quale strategia adoperare

Il PiP è una forma di previdenza complementare privata che può essere impiegata per scongiurare il rischio di ritrovarsi a fare i conti con un netto calo del reddito una volta andati in pensione. Ecco la soluzione proposta da Moneyfarm

L'importanza del Piano individuale pensionistico: che cos'è e quale strategia adoperare

Nell'era dell'incertezza e della perenne crisi socio-economica, sapersi organizzare ottimamente in ottica futura rappresenta una delle chiavi per conseguire il successo individuale e familiare. Da questo punto di vista uno dei temi più scottanti riguarda le pensioni, soprattutto all'interno dello scenario italiano. Nel nostro Paese c'è un grande cartello di “lavori in corso” davanti al mondo della previdenza. Già, perché l'esperimento di Quota 100 terminerà il prossimo 31 dicembre, e bisognerà capire che cosa succederà da quel momento in poi. Sul tavolo ci sono alcune proposte, ma è pur vero all'orizzonte c'è ancora tanta nebbia.

Che cos'è il PiP

È in un contesto del genere che emerge l'importanza della previdenza integrativa, sempre più necessaria per almeno due ragioni. La prima: bypassare ogni eventuale ostacolo politico, figlio di decisioni complesse e farraginose; la seconda: garantirsi un adeguato livello di reddito una volta in pensione, unendo il tradizionale assegno dell'Inps (o di casse private) a una rendita aggiuntiva.

Del resto i numeri non lasciano presagire niente di positivo. Le ultime analisi sottolineano due dati che fanno riflettere: 1) un dipendente privato che va in pensione può contare su un assegno previdenziale di meno di tre quarti del suo ultimo stipendio (per l'esattezza, in media, il 72,5%); 2) la percentuale cala addirittura al 60% per coloro che andranno in pensione nel 2040. Senza contare, poi, il nodo dei lavoratori autonomi, per i quali scatteranno percentuali ancora più basse (dal 55,5% al 46% in base al periodo di riferimento).

Il PiP, ovvero il Piano individuale pensionistico, è una forma di previdenza complementare privata che può essere impiegata per scongiurare il rischio di ritrovarsi a fare i conti con un netto calo del reddito una volta andati in pensione. Il punto è che pochi lavoratori pensano al proprio futuro previdenziale. In ogni caso, il Pip non è altro che uno strumento di accumulo che consente di distribuire parte di un investimento – mediante una rendita vitalizia o altre forme – una volta raggiunta l'età pensionabile.

Come funziona il PiP

Il primo step consiste nell'aderire a un Piano individuale pensionistico. A quel punto, il contraente è chiamato a versare contributi regolari in un ipotetico piano di investimento, o una volta raggiunta l'età pensionabile o prima (in alcuni casi stabiliti dalla legge). In altre parole, chi ha aderito a un PiP, una volta andato in pensione, otterrà indietro quanto investito attraverso lo stesso PiP mediante le modalità scelte dal contraente.

Esiste un ventaglio di opzioni molto vasto, ed è per questo che appare quanto mai utile rivolgersi a un servizio di consulenza indipendente come quello di Moneyfarm, eletto Miglior Consulente Finanziario Indipendente per sei volte di fila, e in grado di garantire trasparenza e costi inferiori. Ad esempio, il ritorno integrativo solitamente prende il nome di rendita vitalizia, una rendita che integra la pensione per i mesi a venire dei contraenti.

Il PiP di Moneyfarm

Moneyfarm ha lanciato un PiP ad hoc. La soluzione Piano Pensione Moneyfarm ricalca il modus operandi dell'azienda, una delle maggiori società di gestione patrimoniale d'Europa. Chi volesse approfondire ulteriormente le scelte disponibili, in base alla propria situazione e alle proprie esigenze, può contare sul contributo dei consulenti Moneyfarm, pronti a elaborare una strategia personalizzata su misura.

Attenzione, dicevamo, alle varie opzioni attivabili. Una delle più interessanti è senza ombra di dubbio la garanzia in favore di eventuali eredi. Ciò significa che la rendita reversibile viene erogata dal contraente; in caso del suo decesso, passerà a un'altra persona designata. Insomma, la flessibilità è uno dei punti di forza del PiP: il capitale versato non andrà mai perso e, in caso di morte del beneficiario del piano, il tutto sarà riscattato dagli eredi. Altro aspetto da considerare: i rendimenti generati dai Pip sono poi tassati al 20%, e non al 26% come gli altri investimenti. Ci sono quindi dei vantaggi fiscali da valutare nei minimi dettagli, possibilmente insieme a un panel di esperti.

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