
Se si unissero oggi, Unicredit, Banco Bpm e Anima avrebbero una capitalizzazione di Borsa superiore a 100 miliardi di euro. La fatidica soglia è stata superata ieri, dal momento che l'istituto guidato da Andrea Orcel (in foto) ha strappato al rialzo del 7,4% a 53,4 euro - a quota 83,2 miliardi - quello di Piazza Meda è salito di oltre il 5% a 9,85 euro - a un soffio dai 15 miliardi - e Anima (+0,43% a 6,96 euro) vale ora 2,2 miliardi. Ergo, ne nascerebbe il primo gruppo bancario italiano per capitalizzazione di mercato, che supererebbe anche quella di Intesa Sanpaolo (ieri +3,6% a 4,83 euro) al momento a quota 86 miliardi, ma non solo: sarebbe anche la prima banca europea, superando di slancio Banco Santander e Bnp Paribas, ai corsi di ieri rispettivamente 92,9 e 87,1 miliardi di euro.
Naturalmente si tratta di scenari ipotetici: è ancora tutto da vedere che Unicredit riesca a coronare di successo l'Offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata sull'istituto guidato da Giuseppe Castagna annunciata lo scorso novembre. A proposito, proprio Piazza Meda ieri ha comunicato di avere ottenuto per se stessa e per la controllata Banco Bpm Vita, «il nulla osta da parte della Banca d'Italia in relazione all'acquisizione delle partecipazioni indirette di controllo nelle società di gestione del risparmio controllate da Anima senza prescrizioni, condizioni o limitazioni. La relativa condizione di efficacia all'offerta si considera pertanto avverata». Su questo fronte, difficile che ci saranno sorprese, dal momento che lo stesso Castagna - durante l'assemblea dei soci di Anima che ha autorizzato il rilancio da 6,2 a 7 euro per azione - ha detto di avere già ottenuto l'adesione del 44,8% del capitale.
Ora in Bpm si attende l'ok di Ivass, a seguito del quale la Consob ha cinque giorni di tempo per dare il suo parere. Motivo per cui si può stimare che il periodo di adesione all'Opa possa iniziare dalla fine di marzo in poi.
Cosa farà nel frattempo Unicredit? Il 27 marzo l'assemblea approverà l'aumento di capitale che servirà a sostenere l'Ops su Bpm e, a ridosso di quella data, è atteso l'ok di Bankitalia e Banca centrale europea. Dopodiché, la Consob avrà cinque giorni per esprimersi e quindi il periodo d'adesione all'offerta dovrebbe aprirsi verso la metà di aprile (per una durata tra 15 e 40 giorni di Borsa). Entro la fine del periodo di adesione, Orcel avrà contezza dei risultati di Bpm (che arriveranno il 7 maggio) e dell'effettiva concessione del Danish Compromise a Piazza Meda da parte di Bce.
A quel punto, ovvero fra la fine di maggio e i primi di giugno, Unicredit può effettuare il famoso rilancio cash (che alcuni stimano tra 1,5 e 2 miliardi) entro il penultimo giorno del periodo d'adesione; oppure far valere le clausole di decadenza dell'offerta, fino al giorno prima del regolamento del pagamento. Quanto al Golden Power, l'attesa è che ci possano essere prescrizioni su sportelli e credito alle imprese. In ogni caso, il responso del governo dovrebbe arrivare entro i primi di aprile.
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