L'Istat fa lo spot a Renzi a un mese dal referendum

Manovra, pensioni, tasse e ripresa. Una "sviolinata" per la legge di Bilancio tira la volata al governo in vista del voto

L'Istat fa lo spot a Renzi a un mese dal referendum

Più soldi ai pensionati, meno tasse per le imprese, un calo del deficit che aiuta a incentivare la ripresa. A meno di un mese dal referendum costituzionale che rischia di mandare a casa Renzi, stavolta l'Istat promuove a pieni voti la legge di bilancio varata dal governo.

Si parte dalla crescita con un "quadro congiunturale" del terzo trimestre che mostra "segnali di espansione, dopo le difficoltà registrate nei tre mesi precedenti", come ha spiegato il presidente dell'istituto di statistica, Giorgio Alleva, di fronte alle Commissioni bilancio di Camera e Senato. "In particolare la ripresa del settore industriale appare consistente e tale da sostenere una crescita economica nel terzo trimestre dell'anno in linea con quella dell'area euro", ha detto Alleva nella sua relazione.

E poi gli interventi sulle pensioni che porteranno addirittura un miliardo in più nelle casse delle famiglie grazie a quattordicesima e detrazioni Irpef sugli assegni previdenziali dei meno ricchi. "Più dell'80% della maggiore spesa è destinato a individui che appartengono a famiglie nei primi 3/5 di reddito equivalente e solo il 4,5% all'ultimo quinto", ha detto infatti Alleva, "La misura interessa complessivamente il 5,2% della popolazione totale, pari a circa 3,1 milioni di persone, con un beneficio medio di 250 euro. L'aumento delle detrazioni Irpef per i pensionati interessa poco meno del 10% della popolazione (circa 5,8 milioni di individui), con un beneficio medio di 380 euro".

Un intervento certo non a costo zero: per l'aumento delle quattordicesime l'Istat calcola una spesa di circa 780 milioni di euro (che si aggiungono ai circa 850 milioni già erogati finora), mentre per le detrazioni il costo globale, in termini di minor gettito, è stimato in circa 220 milioni.

E poi ci sono gli incentivi agli investimenti (proroga superammortamento, riduzione Ires, riduzione aliquota Ace) che avvantaggia il 57% delle imprese.

"L'effetto combinato del superammortamento e dell'Ace (aiuto alla crescita economica) implica una leggera redistribuzione del carico fiscale a vantaggio delle grandi imprese, delle imprese strutturate, delle imprese esportatrici e di quelle ad alta intensità tecnologica e di conoscenza", ha spiegato Alleva, "Considerando anche la riduzione dell'aliquota Ires, il risparmio di imposta per le società di capitale sotto analisi è pari a circa 2,4 miliardi di euro (11%)".

Infine ci sono anche i risparmi della pubblica amministrazione messi in atto attraverso le convenzioni Consip che hanno permesso di acquistare prodotti a prezzi inferiori.

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