Mediaset, Confalonieri avvisa "Senza ripresa economica saremo costretti a tagliare"

Audizione alla Camera del presidente Mediaset: "Abbiamo deciso di non intaccare i nostri livelli occupazionali". Ma avverte: "Senza una ripresa saremo costretti a farlo"

Mediaset, Confalonieri avvisa "Senza ripresa economica saremo costretti a tagliare"

Per il momento Mediaset non ha alcuna intenzione di tagliare il proprio organico, ma la situazione rischia di essere esplosiva. La crisi economica colpisce, infatti, anche il colosso televisivo e, soprattutto, la raccolta pubblicitaria. "Un’azienda come Mediaset in una fase di rallentamento della dinamica dei ricavi ha deciso di non intaccare i propri livelli occupazionali - ha spiegato il presidente Mediaset Fedele Confalonieri - ma è evidente che se non si pongono le basi per una ripresa dell’economia e del mercato pubblicitario sarà inevitabile farlo". E come Mediaset, molte altre aziende italiane saranno costrette a farlo.

Durante una audizione alla Commissione bilancio di Montecitorio, Confalonieri ha spiegato chiaramente che "se non ci sono prospettive di ripresa tagliare il nostro miliardo di investimenti, ridurre i nostri due miliardi di costi diventa indispensabile". Il presidente di Mediaset ha subito puntualizzato che i tagli non rientrano nelle prossime mosse dell'azienda. Tuttavia, il gruppo del Biscione ha bisogno che "il sistema paese si renda conto di questo e ognuno faccia la propria parte". In mattinata, prima dell'audizione alla Camera, Confalonieri ha infatti incontrato il presidente del Consiglio Mario Monti. Non ci sono informazioni ufficiali sui temi affrontati a Palazzo Chigi, ma è facile presumere che al centro del colloquio durato oltre un'ora ci siano stati i temi legati alla televisione. A Montecitorio, il presidente di Mediaset ha infatti lanciato "un ultimo accorato appello" alla necessità di regole certe per quanto riguarda il beauty contest, la procedura di assegnazione delle frequenze in grado di chiudere la procedura europea. "Il nostro cammino per la rivoluzione digitale è iniziato nel 2001 con la legge che ci obbligava al nuovo standard", ha spiegato Confalonieri facendo presente che sono passati undici anni e che il beauty contest è ancora sospeso.

"Non è con queste incertezze che le aziende possono andare avanti - ha concluso il numero uno di Mediaset - non è con la demagogia che potremo continuare a svolgere il ruolo che abbiamo nella società, nell’economia, nell’informazione e nella produzione di contenuti originali".

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