È partita ieri la raccolta di deleghe promossa dalla controllante Fininvest su Mediaset in vista dell'assemblea straordinaria del 15 dicembre. La raccolta, affidata a Proxitalia, terminerà il 14 dicembre. I soci sono chiamati a votare per il rafforzamento della governance - voluta dal cda del gruppo televisivo e condiviso dalla stessa Fininvest - con l'introduzione del premio di maggioranza e la riduzione del numero dei consiglieri. Il rinnovo del cda è previsto in primavera. In Borsa, Mediaset ha chiuso invariata a 3 euro.
Secondo quanto indicato nel prospetto, a spingere la holding presieduta da Marina Berlusconi e guidata da Danilo Pellegrino a sostenere la riforma è la prospettiva di una maggiore stabilità del cda Mediaset, oltre alla riduzione del rischio che «l'organo di gestione possa incorrere in situazioni di stallo decisionale in mancanza di una visione condivisa delle strategie di gestione». Molte società del FtseMib sono già ricorse a simili sistemi per limitare il rischio di eventuali bracci di ferro in cda.
Non sfugge che la mossa sul cda segue il tentativo di scalata ostile messo in atto da Vivendi un anno e fa che ha portato il gruppo di Vincent Bollorè fino al 28,8% di Mediaset. Sull'operazione si sono accesi i fari dell'Agcom che ha dato tempo a Vivendi fino ad aprile per mettersi in regola con la legge Gasparri che vieta la concentrazione nel mondo media e tlc, e, nel concreto, le contestuali partecipazioni superiori al 9,9% in Mediaset e Tim (di cui Bollorè ha il 23,9%).
Il 19 dicembre, c'è la prima udienza della maxi-causa avviata dal gruppo Fininvest-Mediaset contro Vivendi, in seguito alla retromarcia dei francesi sull'acquisizione di Premium. Si parla di richieste di risarcimento danni superiori ai tre miliardi anche se il mercato specula su un accordo stragiudiziale.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.