Mediaset raddoppia l'utile pre-Covid

Pubblicità in crescita per sei trimestri consecutivi. In miglioramento il debito

Mediaset raddoppia l'utile pre-Covid

La tv generalista macina utili. Almeno per quanto riguarda Mfe, Media for Europe, il nuovo nome di Mediaset da quando la sede legale è stata spostata in Olanda. In base ai dati preliminari approvati ieri dal cda, la società guidata dall'ad Pier Silvio Berlusconi ha infatti chiuso il 2021 con un utile netto di 374 milioni di euro, in crescita del 169% e comunque raddoppiato anche rispetto al 2019, l'anno prima dello scoppio della pandemia del Covid.

I ricavi sono ammontati a 2,914 miliardi (+11%). A livello di gruppo, con i principali indicatori sia consolidati sia delle attività italiane «positivi e superiori alle stime aziendali di inizio anno», il risultato operativo rettificato (Ebit) ha raggiunto i 476 milioni, il 52% in più rispetto ai 312 milioni del 2020. In miglioramento anche il debito, passato a 869 milioni rispetto agli 1,064 miliardi dell'anno precedente.

Per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria in Italia, Mfe è cresciuta sia rispetto al 2020 (+14,4%) sia rispetto al 2019 (+2,4%). Nel quarto trimestre del 2021 la crescita è stata del 2,2% rispetto al pari periodo 2020, «a conferma di un trend positivo in atto da sei trimestri consecutivi», si legge nel comunicato.

Mediaset ha inoltre avuto positivi riscontri sul fronte pubblicitario, facendo registrare una crescita maggiore dei concorrenti, anche se la Rai ha potuto contare su eventi sportivi importanti come le Olimpiadi e i Campionati Europei di calcio. L'assetto editoriale ha, comunque, rafforzato il primato d'ascolto delle reti Mediaset nelle 24 ore sul target 15-64 anni (34% di share), tendenza che è migliorata ancora lo scorso gennaio, con lo share reti Mediaset al 36,3 per cento. Risultati di ascolto conseguiti diminuendo i costi delle attività televisive di circa 80 milioni rispetto a quelli registrati nel 2019, ultimo anno comparabile senza l'impatto della pandemia.

Va detto poi che quello approvato ieri è il primo bilancio annuale di Mfe dal «trasloco» ad Amsterdam. E diventa quindi la conferma di come la scelta strategica di dare vita a un polo della tv europea sia utile non solo per porre un freno all'avanzata di Netflix e degli altri giganti che trasmettono film e serie tv on demand disponibili via web, ma anche per continuare a creare valore per gli azionisti.

Allo stato attuale Mfe ha

un importante presidio sia in Spagna, con la controllata Mediaset Espana, sia in Germania con Prosiebensat, di cui il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi ha quota ormai prossima al 25%, considerando anche i derivati.

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