Mediobanca in allarme: "Occhio al rischio cripto"

Lettera ai clienti Premier: «I bitcoin hanno scopi speculativi, volatilità dei prezzi molto elevata»

Mediobanca in allarme: "Occhio al rischio cripto"
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I bitcoin si saranno anche rivelati «miniere» di rapidi quanto insperati guadagni per alcuni risparmiatori italiani. Ma Mediobanca mette le mani avanti e avvisa i clienti della sua «Premier», la nuova denominazione del braccio retail CheBanca, sui rischi degli investimenti in criptovalute.

Con un'iniziativa che rientra nell'ambito dell'impegno di Piazzetta Cuccia in tema di educazione finanziaria, l'istituto guidato da Alberto Nagel ha inviato una email per «richiamare l'attenzione sugli investimenti in strumenti finanziari con sottostanti criptovalute come i Bitcoin, ad esempio Etc, Etf o Etn quotati». «Come reso noto dalle Autorità di Vigilanza italiane ed europee - prosegue la missiva di Mediobanca - tali strumenti sono caratterizzati da un elevato livello di rischiosità ed hanno scopi principalmente speculativi; non rappresentano pertanto un investimento adatto per la gran parte dei risparmiatori».

Sono inoltre caratterizzati, «anche nel breve periodo, da un'elevata volatilità dei prezzi con il rischio di potenziali perdite economiche significative», tanto più che «le criptovalute non sono attualmente soggette alle norme in materia di trasparenza dei servizi di investimento e sono sprovviste delle protezioni e dei meccanismi di tutela offerti dagli investimenti tradizionali». Mediobanca Premier ricorda quindi che «questi strumenti» non sono inclusi «tra quelli oggetto della propria attività di consulenza e invita a prestare la massima cautela qualora si decida di effettuare tali operazioni di investimento in autonomia».

Un

pensiero diffuso nel mondo del risparmio gestito. In sintesi chi scommette sulle criptovalute deve accettare rischi elevati (ieri il bitcoin ha ceduto il 3,6% a 63.322 euro) e lo fa al di fuori della pianificazione finanziaria.

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