Si registrano ancora aumenti sui prezzi dei carburanti. Come avevamo visto già alla fine di settembre, il segno più è tornato a interessare i listini dei prezzi della benzina alla pompa, e la tendenza non sembra cambiare. Dopo la crescita delle quotazioni internazionali registrate venerdì, specie per quanto riguarda il diesel, le compagnie hanno agito di conseguenza, tornando a far salire i costi.
Nello specifico, Eni ha deciso di aumentare di 3 centesimi il diesel. Stessa strada seguita anche da Ip, che ha aumentato di 3 centesimi non solo il diesel, ma anche la benzina. Q8 ha accresciuto di 3 centesimi la benzina e addirittura di 4 il diesel, mentre Tamoil, per il momento, ha aumentato di 1 centesimo il diesel.
Da un primo esame, dunque, si ricava che in queste ultime ore a crescere in modo particolare è proprio il diesel, che ha registrato i maggiori aumenti. Secondo quanto rifetisce Quotidiano Energia, che elabora i dati ricavati dal ministero dello Sviluppo Economico e aggiornati alle 8 di ieri (domenica 9 ottobre), attualmente il prezzo medio della benzina in modalità self si aggira intorno al 1,690 euro/litro, contro l'1,656 euro dello scorso venerdì. Se si considerano i vari marchi, il costo è compreso fra 1,661 e 1,708 euro/litro (no logo 1,674). Quanto al prezzo per il diesel in modalità self, siamo intorno a 1,836 euro/litro (contro 1,765 di venerdì), mentre le varie compagnie lo vendono tra 1,823 e 1,856 euro/litro (no logo 1,818).
Il costo sale quando andiamo ad analizzare il servito. La benzina si aggira intorno a 1,833 euro/litro (contro 1,802 dell'ultima volta). Le varie marche vanno da 1,754 e 1,913 euro/litro (no logo 1,729). Il diesel servito invece è dato a 1,972 euro/litro (1,908 lo scorso venerdì). Le compagnie applicano un prezzo che va da 1,914 a 2,051 euro/litro (no logo 1,869).
So chiude con i prezzi di Gpl e metano. Il costo del primo va 0,788 a 0,807 euro/litro (no logo 0,783), mentre il secondo è dato tra 2,816 e 3,451 (no logo 2,829).
Questi ultimi aumenti hanno naturalmente destato preoccupazione. Il Codacons, questa mattina, ha lanciato un allarme. "L'inversione di tendenza dei carburanti è un pessimo segnale" commenta il presidente Carlo Rienzi, come riportato da Ansa.
"Se i prezzi alla pompa dovessero iniziare una nuova corsa al rialzo, le conseguenze per le tasche delle famiglie sarebbero pesanti, con una nuova spinta inflazionistica che aggraverebbe la già delicata situazione attuale, considerato che in Italia l'85% delle merce viaggia su gomma" conclude, invocando seri interventi da parte del nuovo governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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