Oggi il vertice col governo, Marchionne: "Fiat sta bene"

Continua il braccio di ferro a distanza. Nel pomeriggio il vertice sul futuro di "Fabbrica Italia". Ma Monti è gelido: "Oggi ho tanti incontri..."

Il clima resta teso. Iniziando la visita del nuovo campus dell’Università di Torino insieme al presidente della Fiat John Elkann, l'ad del Lingotto Sergio Marchionne prova a lanciare un messaggio per rassicurare il governo: "L'azienda sta bene". Eppure rimangono sospese nell'aria le dure parole pronunciate ieri pomeriggio nel braccio di ferro a distanza con il minsitro dello Sviluppo economico Corrado Passera (leggi l'articolo). Dopo le dichiarazioni sibilline sul futuro del progetto "Fabbrica Italia", il presidente del Consiglio Mario Monti incontrerà, proprio oggi pomeriggio, i vertici del colosso torinese per fare il punto della situazione e mettere in chiaro le mosse del Lingotto. "Un ministro deve avere fiducia e io sono fiduciosa - ha avvertito la titolare del Welfare, Elsa Fornero - ma Marchionne deve fornire alcuni chiarimenti che sono necessari per restituire fiducia alle persone e quindi bisogna sapere quali sono le prospettive".

"Ho fiducia inquesto incontro qui, di Pontignano", ha chiarito in mattinata Monti parlando con i giornalisti che gli domandavano se fosse fiducioso nel vertice fissato per oggi pomeriggio con Marchionne. "Oggi ho diversi incontri", ha aggiunto il presidente del Consiglio che, questa mattina è tra i relatori al Convegno di Pontignano (Siena), organizzato dal British Council e dall’ambasciata britannica in Italia. D'altra parte la vigilia del vertice non è stata affatto tranquilla. Si è, infatti, consumato a distanza lo scontro tra Marchionne e Passera. La risposta dell'amministrtore delegato della Fiat al ministro dello Sviluppo economico sul perché dei grandi risultati conseguiti in Brasile può essere interpretato come un messaggio all’esecutivo: la Fiat va bene laddove il governo è attento all’industria dell’auto e la sostiene con finanziamenti e agevolazioni fiscali. "Ne parliamo domani", si limita a rispondere Passera. Il tema degli sgravi fiscali sarà certamente affrontato nell’appuntamento di oggi anche se Marchionne sa bene, come lui stesso sottolinea, che nell’attuale quadro normativo, condizioni di finanziamento come quelle ottenute in Brasile non si possono avere nell’Unione Europea.

Sull’incontro di oggi c’è grande attesa anche tra i lavoratori: da Termini Imerese a Mirafiori sale la tensione, c’è un clima di paura anche nella fabbrica modello di Pomigliano. Marchionne ribadirà al governo gli impegni presi con l’Italia, ma ricorderà anche i numeri della crisi del mercato dell’auto, che impediscono di effettuare gli investimenti annunciati due anni fa con "Fabbrica Italia". L’ad del Lingotto spiegherà a Monti e ai ministri che fino al 2014 per salvare le fabbriche ed evitare i licenziamenti sarà necessario un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali: serviranno quindi la cassa in deroga, laddove come a Mirafiori, a Pomigliano e alla ex Bertone, quella straordinaria si esaurirà e forse anche i prepensionamenti.

La linea del governo non cambia: nessuna intromissione sulle politiche di investimento di un’azienda privata, ma la richiesta alla Fiat di fare chiarezza sui piani di investimento, anche perchè l’incertezza pesa sul vastissimo mondo dell’indotto auto. Secondo quanto trapela, l’auspicio è che alla fine dell’incontro ci possa essere un comunicato congiunto per illustrare l’esito dell’incontro su cui tutti gli occhi sono puntati.

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