Pagamenti della Pa, l'Europa condanna l'Italia

La Corte dell'Ue ha contestato all'Italia l'incapacità di risolvere il problema dei ritardi dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione. Berlusconi: "Imprese falliscono per colpa di questi ritardi"

Pagamenti della Pa, l'Europa condanna l'Italia

La Corte di giustizia dell'Unione Europea ha condannato l'Italia a causa del ritardo accumulato dal nostro Paese nei pagamenti della pubblica amministrazione.

La Commissione europea ha annunciato l'intenzione di “dare seguito” alla condanna italiana sancita dalla Corte Ue. “Salutiamo positivamente questa decisione perché sostiene la posizione della Commissione”, ha spiegato una portavoce dell’esecutivo comunitario, Sonya Gospodinova.

La Commissione – ha aggiunto Gospodinova - da molta importanza alla questione dei ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione. Pagamenti tempestivi sono particolarmente importanti per le Piccole e Medie Imprese che contano molto su flussi di cassa positivi per assicurare la loro competitività e in molti casi la loro sopravvivenza”.

A questo punto la Commissione “guarderà da vicino” le prossime mosse del Belpaese. Nel caso in cui l'Italia non dovesse dar seguito alla sentenza di condanna l'organo guidato da Ursula von der Leyen può proporre un altro ricorso alla Corte, chiedendo di infliggere sanzioni pecuniarie. Va da sé che il rischio di una multa è dietro l'angolo.

In altre parole, l'Europa contesta all'Italia l'incapacità di risolvere in maniera definitiva il problema dei ritardi nella tempistica dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione nei confronti dei suoi fornitori. La sentenza della Corte Ue parla chiaro, visto che il nostro Paese “non ha assicurato che le sue pubbliche amministrazioni, quando sono debitrici nel contesto di simili transazioni, rispettino effettivamente termini di pagamento non superiori a 30 o 60 giorni di calendario", ovvero i limiti massimi stabiliti dalla direttiva comunitaria inerente alla materia.

Le parole di Berlusconi

A questo proposito il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha evidenziato in un lungo post su Facebook come i governi che si sono recentemente succeduti non siano riusciti ad attuare serie misure per velocizzare le procedure dei pagamenti alle imprese private.

Il problema, ha spiegato il leader di Forza Italia, è serio e non deve essere preso sotto gamba: “I governi che si sono succeduti negli ultimi anni non hanno messo in campo alcuna misura seria per velocizzare le procedure dei pagamenti alle imprese private. È capitato talvolta che alcune imprese fallissero a causa dei ritardi da parte dello Stato che, invece, dovrebbe sostenerle. Quella per il pagamento puntuale dei debiti della pubblica amministrazione è una battaglia che Forza Italia conduce da sempre, al punto che la prima Direttiva europea porta la firma di Antonio Tajani".

Su questo tema, ha aggiunto Berlusconi, “è sempre più chiara la distinzione tra la concezione dello Stato che abbiamo noi e quella della sinistra”. A uno Stato “al servizio dei cittadini” che deve “favorire la libera impresa che produce lavoro e ricchezza” è contrapposto il modello della sinistra con “radici nello statalismo, nel collettivismo e nel comunismo”.

Le sinistre, ha concluso il Cav, “hanno sempre ritenuto che sia lo Stato a conferire i diritti ai cittadini

considerati come sudditi di chi è al potere e dunque ritengono che chi è al potere nello Stato possa diminuire o addirittura revocare i diritti dei cittadini e può farlo se e quando lo ritenga opportuno o conveniente”.

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