I pannelli in legno che la Germania importa non rispettano i valori massimi di formaldeide previsti dalla Ue e la conferma arriva dalla presa di posizione netta del commissario europeo Breton con una lettera inviata ai 34 eurodeputati che hanno sollevato il problema in sede europea. FederlegnoArredo è soddisfatta dell’intervento con cui si riconosce la violazione delle regole.
"Che la Germania avesse violato il rispetto delle regole del diritto comunitario abbassando unilateralmente i valori massimi di formaldeide necessari affinché pannelli in legno e suoi derivati provenienti da altri Paese europei potessero varcare i confini tedeschi, era cosa a noi nota da oltre un anno, cioè da quando abbiamo intrapreso la nostra battaglia contro una presa di posizione tedesca che ha stracciato le regole del mercato unico e le norme da esso disciplinate a discapito delle nostre aziende - sottolineano in una nota FederlegnoArredo e Assopannelli che rappresenta le aziende italiane produttrici di pannelli e semilavorati in legno”. Aziende “costrette a sobbarcarsi costi aggiuntivi per adeguarsi a una norma che, nella pratica, ha creato una barriera commerciale”. Presa di posizione che oggi ha trovato l'autorevole conferma che ha ribadito “quanto da noi sostenuto nell'ultimo anno".
"Siamo soddisfatti che il pressing esercitato sulle istituzioni europee abbia portato a questo risultato e ringraziamo gli eurodeputati e la Rappresentanza permanente italiana per aver condiviso con noi questo percorso - prosegue la nota -. Adesso la risposta del commissario mette finalmente nero su bianco che la Germania ha deliberatamente violato il diritto comunitario ed è quindi passibile della procedura di infrazione. Per quanto ci riguarda come Federazione abbiamo aiutato alcune aziende a presentare una denuncia presso il tribunale di Giustizia Amministrativa di Colonia. Il fatto che la legge tedesca, come spiega Breton nella lettera, sia contraria al diritto dell'Ue la rende inapplicabile. Una forte presa di posizione che ci fa ben sperare affinché sia riportato equilibrio all'interno del mercato unico europeo in cui non è consentito agli Stati membri farsi leggi a proprio uso e consumo”.
“Come FederlegnoArredo e Assopannelli continueremo nelle sedi istituzionali e legali a difendere chi produce pannelli e suoi derivanti attenendosi a regole uniformi stabilite dall'Europa, senza ricorrere a una vera e propria concorrenza sleale”.
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