Parla italiano il fotovoltaico che sta conquistando il mondo

Dai mega parchi ai progetti Paese si moltiplicano gli investimenti all'estero dei big nazionali dell'energia

Parla italiano il fotovoltaico che sta conquistando il mondo
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C'è un po' d'Italia nel Kowhai Park, il mega parco solare in Nuova Zelanda da 300mila pannelli solari. Intesa Sanpaolo ha infatti preso parte al pool di banche internazionali che hanno garantito il finanziamento green da 267 milioni di dollari neozelandesi (circa 150 milioni di euro). Mega progetti internazionali che spesso vedono il coinvolgimento o la collaborazione italiana e che hanno in prima linea, non solo banche, ma big player come Enel ed Eni (in Usa) Erg (Francia, Spagna, Usa) e Maire (in Arabia Saudita).

L'energia solare parla italiano anche da Nord a Sud della Penisola con gli stessi big player industriali e bancari, ma anche con altri soggetti come le utility. Tutti impegnati nello sviluppo di questa suggestiva tecnologia che ha appena compiuto 45 anni: il primo impianto fotovoltaico venne installato nel 1979 al Passo della Mandriola, tra gli Appennini del cesenate.

Da allora molta strada è stata fatta e oggi Enel, Eni, Edison, A2a, Iren, Erg, Maire, Acea, Hera, sono in prima linea per sviluppare questa particolare fonte di energia verde.

Guardando ai progetti Paese, Enel con 3Sun - la gigafactory dell'Etna Valley che ha ricevuto 90 milioni dal Pnnr e 560 milioni dalla Banca europea - produce pannelli fotovoltaici a Catania con un obiettivo a tendere di 5 milioni l'anno. Una mission importante per l'ad Flavio Cattaneo alla luce del fatto che l'Ue produce meno del 3% dei pannelli necessari al raggiungimento dei target sull'energia solare al 2030. E c'è quindi tutta una filiera produttiva da sviluppare. A Terracina, sempre Enel (con Egp), ha avviato un impianto da 33.956 pannelli solari con moduli bifacciali che ha una potenza di 12,9 MW e coprirà il fabbisogno energetico annuo di circa 9mila famiglie con energia completamente rinnovabile e pulita. Nella partita anche Eni che, con Plenitude, oltre a costruire siti opera, come altri operatori, sugli impianti fotovoltaici casalinghi(da tetto).

In Basilicata, il parco fotovoltaico più grande è firmato Iren; A2A, assieme a Fondazione Fiera Milano e Fiera Milano, ha installato sui padiglioni del polo fieristico il più grande impianto fotovoltaico d'Italia. E ancora, la Edison di Nicola Monti punta (da piano industriale) a realizzare 2 GW al 2030 e l'ultimo impianto fotovoltaico inaugurato è quello da 41 MW in Sicilia. In pole, anche la bolognese Hera che ha costruito un impianto ad hoc per Ducati coprendo così il 70% del fabbisogno annuale della storica azienda di Borgo Panigale.

Prosegue la crescita nel fotovoltaico anche di Acea Solar (100% Acea Produzione), con l'entrata in produzione di un impianto nel Comune di Licodia (Catania): 20.000 famiglie servite. Quanto a Erg, che fu tra i primi gruppi a votarsi alla transizione green, la società della famiglia Garrone opera molto all'estero e in Italia è tra i primi player con 175 Mw di potenza installata.

Tra le banche oltre a Intesa, sono numerosi gli istituti che finanziano le imprese nello sviluppo (da Bpm a Bper fino a Unicredit). Il sostegno bancario è sempre più delicato e necessario soprattutto nel mercato attuale dove le dinamiche di sviluppo e prezzo a livello internazionale saranno sempre più complesse da gestire. In Cina la bolla dei pannelli solari è realtà da qualche mese e sta dando non poche preoccupazione al settore a livello mondiale. Pechino ha prodotto così tanti pannelli che l'invasione sul mercato di questi prodotti ha causato un surplus globale, nonchè un'onda lunga sui mercati che sta affossando i prezzi. Uno scossone, visto che la Cina (che occupa le prime otto posizioni tra i primi dieci produttori di moduli fotovoltaici) produce pannelli solari a 16-18,9 centesimi per watt di capacità di generazione, le imprese Usa a 28 centesimi, quelle europee tra 24 e 30 centesimi.

E così, per la legge della domanda e dell'offerta, negli ultimi 6 mesi i prezzi dei moduli solari in Europa sono crollati, quasi ridotti della metà.

Dinamiche in continuo mutamento che secondo gli analisti potrebbero comunque essere mitigate dalla crescente domanda nel settore o dalla riduzione dei costi produttivi.

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