Le mani dell'Inps sulle pensioni: si riprende le quattordicesime

A partire dal mese di ottobre scatta il recupero degli assegni del 2017 e 2018. Chi avrà l'amara sorpresa sul cedolino

Le mani dell'Inps sulle pensioni: si riprende le quattordicesime

Brutta notizia sul fronte pensioni. L’Inps, dal mese ottobre, procederà al recupero della quattordicesima nei confronti di tutti quei pensionati che non ne avevano diritto. Chi ha percepito questa somma di denaro sulla pensione senza ragione (magari avendo redditi troppo alti), dovrà restituirla. L’operazione riguarda gli anni 2017 e 2018 per i quali si sono concluse le operazioni di verifica. L’Inps normalmente eroga l’assegno in via provvisoria, ma poi effettua i controlli sulla base di quanto percepito dal pensionato nel corso dell’anno precedente, incrociando i dati anche con quelli dell’anagrafe tributaria sulle dichiarazioni dei redditi.

Ma vediamo nello specifico a chi spetta la quattordicesima. Spetta ai pensionati del settore privato, agli autonomi, agli ex lavoratori del settore dello sport e dello spettacolo professionistico e ai pensionati del comparto pubblico. Tutti però devono aver compiuto i 64 anni di età. Ricordiamo che non hanno diritto alla quattordicesima i titolari di pensione di invalidità civile, pensione o assegno sociale, rendite Inail e pensione di guerra.

L’Inps spiega in una nota che il recupero di questa mensilità inizierà automaticamente, come abbiamo accennato, sul cedolino di ottobre con una trattenuta pari a 1/24 dell’importo totale erogato nel biennio. Chi pensava di farla franca o di averne diritto indipendentemente dai requisiti stabiliti dalla legge, dovrà farsene una ragione. E arrendersi. Sull’onda della crisi economica innescata dal coronavirus, il recupero delle somme risultate indebite era stato sospeso dall’Istituto di previdenza ed era stato bloccato l’invio delle relative comunicazioni. Ora tutto riparte. Lo Stato torna alla carica.

Secondo a quanto scritto da Investire Oggi, per avere diritto alla quattordicesima bisogna avere un reddito complessivo fino a un massimo di 1,5 volte il trattamento minimo annuo del fondo pensioni lavoratori dipendenti fino al 2016 e fino a 2 volte il trattamento minimo annuo del fondo lavoratori dipendenti dal 2017.

Il calcolo avviene in base a due elementi. Il primo riguarda il numero degli anni di anzianità contributiva, il secondo in base ai redditi annui. Per quanto riguarda l’anzianità contributiva, si deve tener conto di chi ha fino a 15 anni di contributi versati (autonomi fino a 18 anni). Chi da 15 a 25 anni di contributi (autonomi fino a 28 anni). E chi oltre i 25 anni (autonomi oltre 28 anni).

A seconda della fascia di anzianità contributiva, sarà quindi corrisposta una quattordicesima rispettivamente di 437 euro, di 546 euro o di 655 euro per redditi anni lordi fino a 10mila euro. Per redditi annui più alti, ma non oltre i 13mila euro, il pagamento della quattordicesima è per il 2020 pari rispettivamente a 336 euro, 420 euro o 504 euro.

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