Le pensioni saranno tagliate. Il governo non torna indietro. La sforbiciata di fatto riguarderà gli assegni da 4500 euro in su e tutti i redditi che ammontano a 90mila euro lordi annui o superiori. Insomma arrivano tempi duri per i pensionati. E adesso sui tagli arrivano i primi dettagli che di fatto svelano il piano dell'esecutivo. Secondo quanto riporta ilMessaggero il testo è pronto. Le strade da seguire sarebbero due. La prima prevede un taglio netto con un contributo di solidarietà che viene diviso in due fasce. La prima è per chi ha un reddito tra i 90mila euro lordi e i 130mila lordi. La mazzata sarebbe dell'8 per cento.
Si va invece al 12 per cento dell'importo per chi supera quota 130mila e si ferma a 200mila. Poi il taglio si fa più pesante per le fasce in vetta: 14 per cento fino a 350mila euro, 16 per cento fino a 500 mila euro e 20 per cento per chi va oltre i 500mila euro. La seconda strada che il governo intende percorrere invece riguarda un contributo di solidarietà che tocca la parte di pensione che eccede i 90 mila euro. Qui le percentuali sarebbero ancora più alte: 10 per cento da 90mila a 130mila euro, 14 per cento da 130mila a 200mila, 16 per cento fino a 350mila, il 18 per cento fino a 500mila euro e infine il 20 per cento oltre i 500mila euro. Il taglio sugli assegni sarà almeno per cinque anni.
Esclusa per il momento l'ipotesi di uno stop alle rivalutazioni. Il taglio sarà comuqnue pesante e di fatto con la formula del contributo di solidarietà potrebbe avere anhe l'ok da parte della Corte Costituzionale. Il salasso ormai è alle porte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.