Più partnership tra pubblico e privato e maggiore libertà nell'offerta di prodotti

Servono logiche di sistema. Ania si mette a disposizione e propone di ampliare le coperture anche con le polizze parametriche

Più partnership tra pubblico e privato e maggiore libertà nell'offerta di prodotti

A fronte della crescente esposizione al rischio di catastrofi naturali, la legge di Bilancio 2022, a valere sulla Pac (Politica agricola comune) 2023-2027, ha istituito un Fondo mutualistico nazionale a copertura degli eventi catastrofali ai danni delle produzioni agricole, operativo dal 1° gennaio 2023.

Il Mipaaf (ministero delle Politiche agricole e forestali) a tale scopo ha previsto stanziamenti per oltre 645 milioni di euro fino al 2027 per la copertura di eventi quali alluvioni, gelo, brina o siccità, di cui 5 milioni per il 2022 e 128,3 milioni annui dal 2023-2027. Queste risorse saranno integrate con i 250 milioni di euro complessivi previsti per le assicurazioni agevolate fino al 2027.

Il fondo mutualistico nazionale a copertura dei danni catastrofali alle produzioni agricole nasce con lo scopo sostanziale di fornire una maggior protezione alle aziende agricole e stabilizzare i redditi rafforzandone la resilienza rispetto agli eventi atmosferici estremi. La soluzione proposta può, inoltre, consentire una maggiore sensibilizzazione degli agricoltori ai vantaggi della mutualizzazione e la diffusione della cultura del rischio e della prevenzione nel settore; aspetti di rilievo se consideriamo l'attuale modesto interesse per le coperture assicurative.

Per i danni gravi oramai non si può che ragionare in termini di «sistema» con la collaborazione di tutti gli stakeholder. Proprio per questo l'Ania (l'Associazione nazionale delle imprese assicuratrici) ha già da tempo iniziato delle interlocuzioni con le organizzazioni del settore agricolo per individuare possibili sinergie. Le assicurazioni potranno svolgere alcune funzioni fondamentali per garantire l'efficacia del modello e stimolare la crescita del mercato di riferimento come, a esempio, la consulenza agli agricoltori, per lo sviluppo della cultura del rischio, valorizzando le competenze delle compagnie e la capillarità delle reti agenziali.

Per l'associazione che riunisce le compagnie, «nell'ambito del settore agricolo il gap di protezione va colmato non solo trovando soluzioni di partenariato tra pubblico e privato, su cui l'Ania sta lavorando a livello istituzionale, ma anche una maggiore libertà nella definizione dell'offerta» che consenta alle compagnie di ampliare le coperture, anche ricorrendo a polizze parametriche, garantendo in tal modo una maggior tutela agli agricoltori.

Una maggiore mutualità sottolinea l'Associazione consentirebbe, inoltre, alle compagnie di «sviluppare un'offerta completa ed efficace e promuovere la diffusione di coperture di filiera' modulari, dedicate alla protezione degli attori attivi su diverse fasi della filiera agroalimentare».

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