I sogni del governo sul fisco: gli 80 euro passano a 100

L'obiettivo di M5S e Pd è quello di ridurre le tasse a 15 milioni di italiani, ma adesso si apre un altro dilemma politico

I sogni del governo sul fisco: gli 80 euro passano a 100

Il governo giallorosso è al lavoro sul fisco: i discorsi sono incentrati anche sull'aumento da 80 a 100 euro al mese per i lavoratori dipendenti che dal 2014 incassano il bonus. Non solo: potrebbe essere esteso anche a chi dichiara fino a 35mila euro, per poi scendere fino all'azzeramento dai 35mila ai 40mila euro. Una detrazione fiscale per quasi tutti i beneficiari. L'intento dell'esecutivo è chiaro: ridurre le tasse a 15 milioni di italiani. Ma Movimento 5 Stelle e Partito democratico starebbero ragionando anche su un colpo unico: si tratterebbe di un "superbonus vacanze" erogato nella busta paga di luglio che va - a seconda delle fasce - da 120 o 480 euro.

Tuttavia, come riportato dall'edizione odierna de La Repubblica, nei dem c'è chi starebbe pensando a una terza ipotesi: escludere dall'intervento i lavoratori con gli 80 euro, per favorire però i 4,6 milioni di incapienti (dai quali però verrebbe necessariamente escluso chi usufruisce del reddito di cittadinanza) e altri 4,3 milioni con reddito compreso tra 26mila e 40mila euro oppure i 3,4 milioni di lavoratori tra 26mila e 35 mila euro.

Fronte aperto

I dialoghi apriranno via via un nuovo dilemma politico: tendere la mano a una platea più ampia potrebbe provocare inevitabilmente una polverizzazione dei fondi. Anche perché sembrano già risicati i 3 miliardi di euro a disposizione - che dovranno essere spalmati da luglio a dicembre - per aumentare gli 80 euro e darne anche ad altri. Inoltre salire sopra i 35mila euro di reddito comporterebbe la ricerca di soldi aggiuntivi. La legge di Bilancio, tra l'altro, non lo esclude: si parla di "risorse eventualmente incrementate". Per quest'anno risulta davvero complicato, ma sarà obbligatorio per il 2021: i 5 miliardi dovranno diventare 6, dato che si passa da sei mesi a un anno intero di fruizione del beneficio.

Nel frattempo la maggioranza è divisa anche sul taglio del cuneo fiscale: Roberto Gualtieri vorrebbe incontrare i sindacati nella giornata di venerdì, ma la grillina Castelli ha frenato perché prima vorrebbe vedere pienamente coinvolto il Movimento 5 Stelle. I pentastellati inoltre hanno espresso una condizione che ritengono fondamentale e imprescindibile: non mettere in atto nessuna stretta né su redditto di cittadinanza né su quota 100.

Il ministro dell'Economia ora è al lavoro nel tentativo di presentare - entro la fine di questo mese - un provvedimento per stabilire nel dettaglio le modalità. Tutti concordano sul fatto che il taglio del cuneo andrebbe inserito in una riforma complessiva che comprenda la rimodulazione delle aliquote Irpef (da 5 a 3) e l'assegno unico per le famiglie.

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